I deputati leghisti Fabrizio Cecchetti, Laura Cavandoli ed Eugenio Zoffili hanno presentato una interrogazione parlamentare a risposta scritta nei confronti della presidenza del consiglio dei ministri e ai ministeri della Difesa e per lo Sport e i giovani, in relazione agli ormai noti problemi relativi al rinnovo delle agibilità delle sezioni del Tiro a segno nazionale, con particolare riferimento agli impianti del Nord Italia.
Questo il testo dell’interrogazione: “Per sapere – premesso che: le sezioni del Tiro a segno nazionale sono il luogo preposto a svolgere l’attività di tiro sia con pistole che con carabine, ad aria o a fuoco, istituite per legge per soddisfare la richiesta di addestramento all’uso delle armi da parte di tutti coloro che svolgono servizio armato presso enti pubblici o privati (guardie giurate-vigili urbani), o per coloro i quali richiedono una licenza di porto d’armi nonché per svolgere attività sportiva sia di carattere ludico che agonistico; la maggior parte di tali attività sorge sul terreno del demanio militare pertanto, quando si tratta di rinnovare il certificato di agibilità delle strutture, interviene il reparto infrastrutture competente per territorio del Ministero della difesa; da anni il mondo sportivo chiede che tale incombenza ricada fra le prerogative dell’Unione italiana tiro a segno, come accade per le strutture di qualsiasi altro tipo che si rapportano alla federazione sportiva di riferimento e, da ultima, la legge quadro n. 86 del 31 agosto 2019 aveva delegato il Governo, fra le altre cose, anche a dare piena attuazione al passaggio di competenze in materia di agibilità delle strutture territoriali dell’Esercito all’Unione italiana tiro a segno; purtroppo tale delega è rimasta ad oggi inattuata e si assiste alla chiusura di numerosissime sezioni nell’area nord-ovest dell’Italia proprio a causa del mancato rinnovo dell’agibilità delle strutture; appare singolare che solo in quest’area del Paese ci sia una concentrazione così elevata di mancati rinnovi, come se all’improvviso strutture che avevano sempre superato tutte le verifiche e sono state manutenute come da norme vigenti abbiano lacune tali da causare l’inagibilità dell’impianto nel suo complesso; giova sottolineare che non risulta che, nel frattempo, siano stati modificati i requisiti contenuti nelle direttive tecniche di riferimento; tale situazione pregiudica gravemente i tanti «soci obbligati» residenti nel nord-ovest, ovvero le guardie giurate e gli appartenenti alle forze di polizia locali che non possono più sottoporsi all’allenamento annuale previsto dalla normativa oltre che i tiratori agonisti impossibilitati a prepararsi adeguatamente per le competizioni nazionali ed internazionali –:
quali iniziative il Governo intende adottare per dare attuazione a quanto già previsto dalla legge n. 86 del 2019; quali iniziative di competenza il Ministro della difesa intenda adottare per verificare le eventuali responsabilità per il diniego dell’agibilità di un così elevato numero di strutture in una ben determinata area geografica del Paese”.
La scheda dell’interrogazione parlamentare la trovate QUI.