Ambientalisti uniti contro il ddl Orsi in Senato

Il testo unificato di riforma della legge 157/92, proposto dal senatore Orsi, in discussione al Senato, dopo le audizioni di palazzo Madama è stato battezzato dalle associazioni ambientaliste “una vera dichiarazione di guerra: all’ambiente, alle norme dell’Unione europea, alla sicurezza dei cittadini, alla cultura degli italiani, il 90% dei quali è assolutamente contrario a ogni ipotesi di liberalizzazione dell’attività venatoria. Abbiamo chiesto alla Commissione … Il testo unificato di riforma della legge 157/92, proposto dal senatore Orsi, in discussione al Senato, dopo le audizioni di palazzo Madama è stato battezzato dalle associazioni ambientaliste “una vera dichiarazione di guerra: all’ambiente, alle norme dell’Unione europea, alla sicurezza dei cittadini, alla cultura degli italiani, il 90% dei quali è assolutamente contrario a ogni ipotesi di liberalizzazione dell’attività venatoria. Abbiamo chiesto alla Commissione ambiente di palazzo Madama di fermare la discussione sul testo Orsi”. Queste le parole dei rappresentanti dell’Ente nazionale protezione animali, della Lega per l’abolizione della caccia e della Lega anti vivisezione. “Ci domandiamo”, proseguono le Associazioni, “come sia possibile, nel terzo millennio e con una gravissima crisi ambientale in corso, autorizzare le doppiette a sparare anche nelle foreste demaniali, sui valichi montani, sui terreni percorsi da fuoco attualmente tutelati; ridurre considerevolmente il territorio protetto; riprendere il nomadismo venatorio; liberalizzare l’uso dei richiami vivi, destinati a gravi sofferenze nelle loro anguste gabbiette; utilizzare il pretesto del controllo faunistico per includere nei carnieri dei cacciatori anche le specie ora protette. Abbiamo inoltre chiesto ai senatori come possano autorizzare la barbarie degli zimbelli per attrarre altri volatili; ovvero l’impiego di una civetta viva, legata per la zampa alla cima di un’asta. Una mostruosità che qualunque tribunale oggi perseguirebbe ai sensi dell’art. 544 ter del codice penale sui maltrattamenti agli animali”.