Dopo la Repubblica ceca, anche la Slovacchia sta pensando a una revisione costituzionale per difendere i propri cittadini dalle storture della direttiva europea "disarmista" approvata lo scorso 14 marzo
Dopo la Repubblica ceca, anche la Slovacchia propone di inserire nella costituzione nazionale il diritto a portare armi. Lo ha annunciato il portavoce del parlamento slovacco, Andrej Danko (Sns), nel quadro di un più ampio pacchetto di riforme in discussione in queste settimane, come quella concernente il divieto di esportare le acque nazionali. Danko ha dichiarato che “onoriamo la nostra appartenenza all’Unione europea e faremo del nostro meglio per stare fianco a fianco con i Paesi leader, ma vi sono alcune questioni che possono impattare negativamente sui nostri cacciatori. Se non incorporiamo il diritto a portare armi e la protezione della nostra terra e acqua nella costituzione, sorgeranno problemi quando si dovrà contrapporre il nostro interesse nazionale a quello della Ue”. Il primo ministro Robert Fico concorda sulla necessità di emendare la costituzione, ma sembra invece più concentrato sulle questioni sociali ed economiche. La questione dell’aggiornamento della costituzione è emersa in occasione delle celebrazioni per i 25 anni della carta fondamentale del Paese e a chi ha già mosso critiche sulla presunta “troppa facilità” con la quale i leader slovacchi intendono mettere mano alla loro costituzione, il primo ministro ha risposto che: “la nostra costituzione è del tipo flessibile e necessita di essere modificata”.