La ministro degli Interni Lamorgese dichiara, rispondendo a un’interrogazione, che la tassa di concessione è prorogata al pari del porto d’armi da caccia
Il servizio di newsletter per gli armieri organizzato da Assoarmieri torna a occuparsi della proroga della validità dei porti d’arma scaduti dopo il 15 gennaio, prorogati di 90 giorni dalla conclusione dello stato d’emergenza a causa del Covid-19. Assoarmieri riporta la risposta orale fornita dalla ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nei confronti di una interrogazione parlamentare del deputato Albrecht Plangger, con la quale la ministro conferma che la proroga della validità del porto d’armi per uso caccia scaduto dopo il 15 gennaio 2020, implica anche la proroga della scadenza della relativa tassa di concessione governativa: “Per quanto riguarda il versamento della tassa di concessione correlata ai permessi di caccia”, ha dichiarato la ministro, “il competente ministero dell’Economia e delle finanze ha precisato che, sulla base di quanto disposto dal DPR n. 641, la tassa del rinnovo va corrisposta allorquando gli atti venuti a scadenza vengono di nuovo posti in essere. Nel caso in esame, non essendo i permessi di caccia giunti a scadenza, si ritiene che la suddetta disposizione ricomprenda anche la proroga della tassa di concessione relativa ai permessi di caccia”.
Si attende, a questo punto, una circolare ministeriale che dia conferma scritta a quanto riportato verbalmente dalla ministro.