Dopo una attesa durata almeno due anni (è dal 2014 che si sussurra circa questi modelli) la Remington ha presentato al Nasgw (National association of sporting goods wholesaler’s expo) di Kansas City, le nuove “service pistol” polimeriche e strike operated Rp9 e Rp45, rispettivamente in 9×19 e .45 acp.
Le nuove pistole adottano canna di 114,3 millimetri (4,5 pollici) e hanno una lunghezza complessiva di circa 200 millimetri per un peso a vuoto di 750 grammi, le mire sono regolabili in derivazione, la tacca ha profilo squadrato in modo da consentire appiglio per armamento d’emergenza. La leva di hold open è ambidestra mentre la levetta di smontaggio è nella usuale posizione sul lato sinistro dell’arma; la Casa definisce lo scatto adottato come “singola azione” e l’unica sicura esterna visibile è quella sul grilletto; la lunga unghia estrattrice invece, dovrebbe fungere da avviso sia tattile sia visivo, di colpo in camera.
La slitta appare di generose proporzioni con altrettanto ampi intagli di presa sui fianchi, il ponticello è arrotondato e il pulsante di sgancio caricatore è reversibile, anche il profilo dell’elsa appare abbastanza pronunciato; immancabili i dorsalini posteriori intercambiabili (tre taglie) e, integrale al fusto polimerico, una slitta Mil Std 1913 per accessori tattici. La capacità è notevole: 18 colpi nel caricatore bifilare per la Rp9 e 14 per la Rp45; dovrebbe presto arrivare anche una versione in .40 S&W con capacità di 16 colpi e, altrettanto intuitivamente, una prossima versione “compact”.
Sul lato destro delle pistole, la matricola risulta visibile attraverso una finestra, segno che potrebbe essere serializzata su un modulo interno in acciaio. Tale modulo, come in altre realizzazioni, potrebbe essere rapidamente “trasferibile” su altri fusti: soluzione introdotta dalla Sig Sauer per prima con la P250. Il prezzo non è ancora stato annunciato pubblicamente, si ipotizza però una cifra di poco superiore ai 400 dollari.