Prosegue nelle istituzioni europee il cammino per arrivare a maggiori restrizioni sull’impiego del piombo nelle zone umide: la commissione europea ha approvato una proposta criticata anche dall’associazione degli armieri italiani
L’Assoarmieri ha pubblicato un comunicato ufficiale con il quale critica la scelta operata dalla Commissione europea di penalizzare ancora una volta l’attività venatoria: «Continueremo le nostre azioni di sensibilizzazione insieme ad Anpam e monitoreremo il passaggio della proposta all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio, tenendo aggiornati cacciatori e armieri italiani», ha fatto sapere Antonio Bana, presidente di Assoarmieri.
“Il 3 settembre, il comitato Reach della Commissione europea ha discusso e votato la quarta revisione della restrizione sull’uso del piombo nei pallini utilizzati nelle zone umide. A seguito di una lunga discussione che ha coinvolto le delegazioni nazionali che siedono nel comitato, la maggioranza qualificata (90%) ha votato a favore dell’adozione della restrizione proposta, ai sensi del regolamento Reach. Questo risultato è stato raggiunto dopo la riunione del comitato nel luglio scorso, a seguito della quale era prevista la votazione nella giornata del 15 luglio, poi sospesa dopo l’obiezione sollevata da un gruppo di Stati membri, riguardante alcuni vizi legali connessi al provvedimento. Il voto di ieri si è svolto dopo una prolungata azione di lobbying all’interno del dibattito sull’uso delle munizioni a base di piombo e alcuni Stati membri hanno assunto il ruolo chiave, spostando gli equilibri della maggiorana a favore dell’approvazione del testo così proposto dalla Commissione europea.
La proposta contiene ancora, nonostante le numerose revisioni, importanti criticità, che rischiano di danneggiare immotivatamente il settore venatorio europeo: la definizione di “Zona umida” proposta è molto ampia e riprende in toto quella contenuta nella convenzione di Ramsar, cosa che potrebbe causare difficoltà nell’identificazione delle stesse; le zone umide interessate da questa definizione, infatti, comprendono tutte le aree con acqua, visibile o meno (comprese le torbiere secche, per esempio) e qualsiasi area temporaneamente coperta da acqua, indipendentemente dalle sue dimensioni; fissa in 100 metri di distanza dalla zona umida lo spazio cuscinetto sul quale proibire l’utilizzo del piombo nelle munizioni. Ciò potrebbe avere delle ricadute negative, per esempio, per i campi di tiro che si trovano in vicinanza delle zone umide. Propone, infine, di vietare il “possesso” di munizioni a base di piombo durante la caccia nelle zone umide, in generale e anche ai cacciatori che attraversano le zone umide con il fucile scarico. Ciò potrebbe creare problemi circa l’attraversamento delle zone umide (e dei 100 metri di zone cuscinetto circostanti) da parte degli utilizzatori che si devono recare in altre zone di caccia.
Secondo la procedura, il progetto di restrizione approvato dovrebbe ora passare all’esame del parlamento europeo e del consiglio, che hanno tre mesi per approvare o respingere la restrizione così com’è stata adottata dal comitato. Nel caso in cui il testo non fosse bocciato da una o entrambe le istituzioni entro il periodo di 3 mesi, la restrizione sarebbe pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea sotto forma di emendamento all’allegato XVII del regolamento Reach e, pertanto, entrerebbe in vigore.
Continueremo le nostre azioni di sensibilizzazione insieme ad Anpam ed alle associazioni europee impegnate sul tema (Face, Aecac, Ieacs, Afems), monitoreremo il passaggio della proposta all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio e vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi.”
Info: segreteria Assoarmieri, assoarmieri@assoarmieri.it, tel. 06.59.03.395