Nella serata di ieri, un diciassettenne afghano è salito su un treno locale in Baviera e ha cominciato ad assalire i passeggeri al grido di "Allah è grande", utilizzando un'ascia e alcuni coltelli. Il bilancio è di tre feriti gravi e un ferito lieve. Il treno è stato fermato e il ragazzo, secondo quanto riferito dalle fonti ufficiali, avrebbe cercato di aggredire anche le forze dell'ordine intervenute, venendo quindi abbattuto. Sembra che il giovane fosse emigrato in Germania come richiedente asilo, senza genitori, e fosse stato dato in affidamento a una famiglia tedesca. Nella sua drammaticità, purtroppo questa è l'ulteriore conferma di come le misure di restrizione in materia di armi che sono in discussione al Parlamento europeo dallo scorso novembre, non possano in alcun modo prevenire attacchi portati da "lupi solitari" votati alla morte, che possono essere efficacemente compiuti con oggetti di uso comune e di normale reperibilità.
Dopo il tragico camion della morte a Nizza, anche la Germania si colora di nuovo di sangue: un diciassettenne afghano rifugiato ha infatti aggredito i passeggeri di un treno locale bavarese a colpi di ascia e coltelli. Come la mettiamo?