L’attore, regista e produttore statunitense Alec Baldwin ha ottenuto per la seconda volta l’archiviazione della sua posizione, in particolare con l’accusa di omicidio involontario, per quanto accaduto sul set del film western “Rust”, nel quale era sia protagonista sia produttore: Baldwin premette il grilletto del revolver che aveva in dotazione come parte del costume di scena, ma l’arma era stata caricata con cartucce a palla e il colpo uccise la direttrice della fotografia Halyna Hutchins. Il motivo per il quale è stata disposta l’archiviazione è che la polizia e i procuratori avrebbero nascosto alcune prove (un campione di proiettili) che potevano essere collegati all’accaduto. I proiettili, secondo quanto hanno affermato i legali di Baldwin, avrebbero potuto essere collegati alla morte della Hutchins, ma furono registrati su un differente caso e con un codice differente. I procuratori hanno invece sostenuto che i proiettili in questione non fossero collegati al caso e non corrispondessero alle cartucce trovate sul set, ma il giudice ha stabilito che avrebbero comunque dovuto essere condivisi con la difesa di Baldwin. “L’omissione di queste informazioni da parte dello Stato è stata intenzionale e deliberata”, ha dichiarato il giudice, “non c’è modo per questa corte di correggere questo torto”. Il fatto che il giudice non abbia dichiarato nullo il processo, ma lo abbia archiviato per un pregiudizio, preclude la possibilità per i procuratori di presentare nuovamente l’accusa contro Baldwin.
Immediatamente dopo l’archiviazione del caso per Baldwin, anche i legali del maestro d’armi del film, Hannah Gutierrez, hanno presentato una mozione urgente al tribunale di Santa Fe, per chiedere l’archiviazione lamentando “gravi e continue violazioni della divulgazione delle prove da parte dello Stato”. La Gutierrez è stata condannata in primo grado a 18 mesi di reclusione, ma il cavillo legale invocato dai legali di Baldwin potrebbe risultare determinante anche per lei.