L’attore e produttore Alec Baldwin ha rilasciato la sua prima intervista ufficiale da quando è stato protagonista, suo malgrado, dell’incidente mortale sul set del film western Rust, che stava girando nel New Mexico. Al riguardo del colpo fatale che ha ucciso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, sparato dal revolver che lo stesso Baldwin impugnava, ha dichiarato di non sentirsi colpevole di quanto è accaduto, perché ricadeva su altri la responsabilità della verifica dell’arma prima di darla a lui. “Qualcuno è responsabile di quanto accaduto, non posso dire chi sia, ma so che non sono io”, ha dichiarato.
Entrando nello specifico dell’incidente, Baldwin ha inoltre dichiarato di aver armato il cane del revolver ma di non aver mai toccato il grilletto. Ha inoltre sottolineato che fu proprio la Hutchins a indicargli dove puntare l’arma. Baldwin ha inoltre espresso critiche sul fatto che le due cause civili intentate nei confronti della produzione da parte di altrettanti dipendenti del set, siano state presentate prima di quella da parte del vedovo della Hutchins. L’attore e produttore ha inoltre dichiarato di non essere stato informato precedentemente di problemi relativi alla sicurezza sul film e di essere solo un “produttore creativo”, quindi senza alcuna competenza in relazione all’assunzione del personale. Questo perché gran parte delle critiche e accuse mosse in relazione all’incidente ruotano intorno alla nomina come maestro d’armi di una giovane figlia d’arte, ritenuta inesperta.
Le affermazioni di Baldwin relativamente al fatto che l’arma abbia “sparato da sola” sono, peraltro, già state contestate da un altro tecnico incaricato del film, il primo assistente alla macchina da presa Lane Luper, il quale tramite il suo avvocato ha dichiarato: “le pistole non sparano da sole, il revolver Colt .45 a singola azione gestito da Alec Baldwin ha richiesto più passaggi volontari per sparare e uccidere Halyna Hutchins. L’arma è stata caricata con munizioni vere, è stata impugnata e puntata, il cane è stato armato e il grilletto premuto. Non era una pistola magica”.