Il futuro del Banco nazionale di prova di Gardone Val Trompia (Bs) potrebbe essere quello di azienda speciale sotto l’egida della Camera di commercio di Brescia: sarebbe questo il progetto che le istituzioni politiche locali stanno portando avanti per risolvere la querelle “romana” che vede una delle più importanti istituzioni del nostro settore sotto la scure del decreto “taglia enti” del ministro Brunetta. Eppure, ben lungi dall’essere “ente inutile”, ha un bilancio invidiabile oltre a un know-how tecnologico in continua evoluzione (come abbiamo spiegato sul numero di agosto di Armi e Tiro). Il provvedimento di decentralizzazione del Banco di prova dovrebbe rientrare nella Finanziaria 2010 e a livello locale tutto è pronto: la giunta della Camera di commercio ha già deliberato in favore del progetto, così il Comune di Brescia e quello di Gardone. L’idea ha anche l’appoggio del sottosegretario Stefano Saglia e il presidente del Banco, Aldo Rebecchi (in foto), nell’incontro delle scorse settimane con i vertici operativi del ministero dell’Interno ha già ottenuto un’approvazione di massima al passaggio dell’ente alle competenze locali.
Il futuro del Banco nazionale di prova di Gardone Val Trompia (Bs) potrebbe essere quello di azienda speciale sotto l’egida della Camera di commercio di Brescia: sarebbe questo il progetto che le istituzioni politiche locali stanno portando avanti per risolvere la querelle “romana” che vede una delle più importanti istituzioni del nostro settore sotto la scure del decreto “taglia enti” del ministro Brunetta