Dolore e sdegno è quanto si sente di esprimere la Federazione Italiana della Caccia per la tragedia di Altamura, e ogni suo associato è senza dubbio vicino nel dolore alla famiglia e a quanti conoscevano Don Francesco Cassol, vittima di un esecrabile incidente in quella che pare essere una squallida vicenda di bracconaggio nelle campagne della murgia barese.
Anche Federazione Italiana della Caccia intende costituirsi parte civile nei confronti del responsabile, se le indagini vedranno confermato quanto al momento ricostruito.
A margine di un fatto così doloroso, purtroppo si deve rilevare ancora una volta come la caccia venga impropriamente tirata in ballo. Per molti media infatti, bracconiere e cacciatore sono termini equivalenti e hanno lo stesso significato. Dispiace dover costatare che malgrado da tempo la Federazione sia impegnata a sensibilizzare anche su questo aspetto giornalisti e operatori dell’informazione, ancora per pressappochismo o scarsa conoscenza della materia, quando non per consapevole malafede, si debba continuare a leggere e sentire le parole cacciatore e caccia utilizzate per indicare personaggi e vicende che nulla hanno a che vedere con l’attività venatoria e i suoi praticanti, oltre a ricostruzioni fantasiose assai distanti dalla realtà.
Alla luce di tutto questo, Federazione Italiana della Caccia si impegnerà ancora di più in futuro a vigilare con i propri uomini e mezzi perché tali tragedie non si abbiano a ripetere e perché chi è chiamato a fare cronaca e comunicazione lo faccia con proprietà di linguaggio e consapevolezza.