A Buconi e alla sua squadra il compito di guidare per il prossimo quinquennio una federazione tesa a raggiungere il dovuto riconoscimento del ruolo utile della caccia per il sistema Italia
Rispettati e non più tollerati. O peggio. Così dovranno essere i cacciatori di domani per il Consiglio di presidenza che l’Assemblea elettiva della più antica e oggi maggiormente rappresentativa associazione venatoria italiana ha indicato come guida per i prossimi 5 anni. Un passaggio formale, ma non per questo meno importante, che va a confermare quella che non per un caso era l’unica lista presentata e sottoscritta a larghissima maggioranza, espressione di unità e condivisione di intenti e di scelte all’interno di quel democratico processo di confronto e sintesi che sempre caratterizza la vita associativa della Federazione.
Massimo Buconi, vicepresidente uscente, è stato così investito del ruolo di presidente nazionale fra gli applausi dei presenti, giunti nella capitale da tutte le province d’Italia per esprimersi in rappresentanza dei quasi 300 mila tesserati Federcaccia.
“Il mio primo pensiero – ha esordito Massimo Buconi prendendo la parola dopo la ratifica del risultato delle urne – va a quanti con il loro impegno e lavoro hanno portato Federcaccia ad essere la grande associazione che è oggi. E fra questi al primo posto metto tutti i nostri presidenti comunali, che operano sul territorio mettendo silenziosamente e spesso in modo misconosciuto tutte le loro energie al servizio sì, della nostra bandiera, ma soprattutto della caccia e dei cacciatori. A loro va il mio sentito e sincero: Grazie!
Un grazie che rivolgo anche a tutti voi presidenti provinciali presenti qui oggi – ha dichiarato il neo presidente – e quanti hanno riposto la loro fiducia in me e nella squadra che mi accompagnerà nel non facile compito che ci attende nei prossimi anni. Come già avevo avuto modo di dire al momento di presentare la mia candidatura, è intenzione mia e di questo Consiglio approfondire e proseguire alcune linee tracciate dal mio predecessore Gian Luca Dall’Olio – anche a lui va il pensiero riconoscente mio e di tutta la Federazione –, e il cui disegno mi aveva visto convintamente partecipe.
Parliamo di dare sempre maggior spazio alla ricerca scientifica finalizzata al sostegno di una pratica venatoria sostenibile e rispettosa della biodiversità, strumento di una gestione che valorizzi e tuteli il nostro patrimonio naturalistico; riorganizzare la struttura della Federcaccia a tutti i livelli secondo principi manageriali di efficienza, contribuendo alla formazione di una nuova classe di dirigenti venatori, non solo giovani, ma maggiormente preparati, in grado di tutelare i cacciatori su tutto il territorio e promuovere la caccia nella società. Un modo anche per tornare ad attirare giovani nelle nostre fila. Un approccio proattivo, presso le Istituzioni nazionali ed europee, fatto anche di dialogo aperto, ma senza cedimenti o fraintendimenti, con chiunque si occupi di ambiente senza prevenzioni ideologiche e con tutte le altre Associazioni venatorie… Con loro dovremo affrontare il tema imprescindibile dell’unità del mondo venatorio. Federcaccia metterà in campo una proposta intelligente e generosa, che auspichiamo nessuno confonda per remissività o arrendevolezza nella difesa della nostra identità a tutti i livelli. Un confronto particolare e su nuove basi poi, sarà aperto con il mondo agricolo e i suoi rappresentanti” ha concluso Buconi.
Assieme a Massimo Buconi sono stati eletti i tre candidati vicepresidenti – Mauro Cavallari, lombardo; Moreno Periccioli, toscano; Giuseppe Giordano, calabrese – e cinque consiglieri: Mario Basile, Puglia; Andrea Ferrara, Campania; Stefano Merighi, Emilia Romagna; Oscar Stella, Veneto; Edmondo Vivoli, Lazio.
A brevissimo si terrà il primo Consiglio nazionale per dare continuità all’operato della Federazione in un momento di estrema importanza per le vicende venatorie e organizzare al meglio il lavoro che il nuovo Ufficio di presidenza porterà avanti insieme con i presidenti Regionali e Provinciali.