Caccia ambiente aggiorna mediante un comunicato la situazione sulla citazione per danni chiesta nei confronti del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e di Sandro Veronesi. “L’udienza è ormai prossima e il 3 febbraio è scaduto il termine per la costituzione in giudizio dei convenuti Brambilla e Veronesi nell’azione di risarcimento danni promossa da Caccia ambiente. Solo la prima si è costituita asserendo che le dichiarazioni contestate sarebbero state rese nell’esercizio del suo potere legislativo in sede di approvazione in Senato dell’emendamento che, se approvato nella sua prima formulazione, “…avrebbe anticipato l’apertura della stagione venatoria con conseguenti gravi danni al turismo…” Affermazioni che denotano ignoranza? No, solo furbizia e malafede! Sostenendo questa tesi, infatti, la rossa ha usufruito della difesa dell’avvocatura di Stato e, dunque, del danaro pubblico, del nostro danaro, laddove, poiché citata come semplice cittadina, avrebbe dovuto costituirsi con l’ausilio di un difensore come qualsiasi comune mortale. Si può essere più arroganti? Nessun cenno (sintomo di altrettanta evidente malafede) invece diretto a smentire il contestato e documentato “ massacro” ittico che la rossa compie con le sue attività commerciali.
Per Veronesi tecnicamente la costituzione potrebbe avvenire anche all’udienza, fissata per il giorno 23, ma in tal caso al predetto risultano oramai già precluse alcune delle attività processuali previste dal codice civile. Buon per noi!
Intanto segnaliamo, con piacere, che circa un centinaio di cacciatori di tutt’Italia hanno risposto all’appello da noi lanciato provvedendo a costituirsi in proprio mediante un atto che tecnicamente è denominato “intervento volontario”. Stesso intervento è stato eseguito anche dall’associazione Cpa che a mezzo del suo presidente, Alessandro Fiumani, si è costituita a supporto delle nostre tesi, chiedendo i danni per tutti i cacciatori che detta associazione rappresenta. Al Cpa e a tutti gli intervenuti il nostro ringraziamento per il sostegno all’iniziativa da noi intrapresa. L’udienza del 23 si preannuncia, quindi, infuocata con i nostri avvocati, e quelli degli intervenuti, pronti allo scontro e intenzionati a chiedere, per le prossime udienze, l’interrogatorio dei convenuti costringendoli a ripetere in aula, davanti al magistrato designato, quello che da tempo vanno sbraitando attraverso i media. Sarà, naturalmente, presente anche il nostro segretario nazionale. Per ogni udienza Caccia ambiente terrà tutti informati, sui siti web e sulla stampa, dell’andamento e del prosieguo del giudizio.