Nel Tirolo austriaco è stato data via libera all’abbattimento di un lupo definito “problematico” si chiama “158 Matk” e da parecchio tempo imperversa nella zona. Sono già circa 40 le pecore uccise e parzialmente mangiate da questo solo esemplare, nelle valli Viggar e Watten. Per cui circa 80 cacciatori di 29 riserve di diritto erano stati autorizzati a abbatterlo entro il 31 ottobre. Ma il presidente dei cacciatori tirolesi, Anton Larcher, lo ha sconsigliato vivamente ai suoi colleghi, in quanto si temono gesti vendicativi da parte del movimento animalista. Che sarebbe organizzato addirittura a livello europeo. Infatti ormai sono noti i cacciatori autorizzati, in quanto i nomi e gli indirizzi sono comparsi nell’ordinanza. Per cui, a parte la “furbata” dell’amministrazione di pubblicare tali nomi, pare essere scattata una paura “al contrario”: non quella del lupo di essere abbattuto, ma quella dei cacciatori ad abbatterlo, per il timore delle ritorsioni degli oltranzisti votati alla nuova religione dell’animalismo votivo. Questo dei gruppi organizzati (analogo problema si è verificato in Italia con il controllo della popolazione dei mufloni sull’isola del Giglio), ormai, è un nuovo e più preoccupante problema. Questa minaccia continua, che spesso è indirizzata anche soltanto a chi va a caccia normalmente senza abbattere lupi (parliamo sempre di abbattimenti autorizzati, è ovvio), dovrebbe essere già da un po’ attenzionata dalle forze dell’ordine. In quanto dalle minacce, il passo alla violenza vera e propria è il successivo gradino al quale si rischia, prima o poi, di assistere.