Si annuncia molto caldo il dibattito sulla stagione della caccia in Parlamento. La commissione politiche Ue della Camera ha dichiarato ammissibili gli oltre 35 emendamenti presentati sull’argomento alla comunitaria 2009. Si va dal testo della Lega che punta a reintrodurre un periodo temporale per la caccia dell’avifauna (“tra la terza decade di agosto e la terza decade di febbraio”), dopo che il Senato, tra le polemiche, aveva cancellato il limite previsto attualmente (dalla terza domenica di settembre alla fine di gennaio). La proposta è stata definita da uno dei firmatari, Gialuca Pini, come una “mediazione” tra la versione di Palazzo Madama e le norme vigenti più restrittive. C’è poi chi chiede la soppressione della norma introdotta a Palazzo Madama per tornare tout court alle attuali norme che aprono la stagione della caccia la terza domenica di settembre e la chiudono a fine di gennaio (non solo il Pd e l’Idv ma anche alcuni deputati del Pdl) e chi propone versioni più soft rispetto al testo arrivato dal Senato.
C’è anche un emendamento Pdl che elenca puntigliosamente le diverse specie che possono essere cacciate in periodi predefiniti. Dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre, tra le specie cacciabili ci sono il merlo, la starna, la lepre sarda e così via. Mentre dalla terza domenica di settembre al 10 gennaio, tra gli altri, il tordo bottaccio, il fagiano, la gallinella d’acqua, la volpe e la cornacchia. C’è poi la finestra dal primo ottobre al 30 novembre: cacciabili il camoscio alpino, il capriolo, il daino, il muflone e altri ancora. Il cinghiale tra il primo ottobre e il 31 dicembre o dal primo novembre al 31 gennaio; mentre la lepre italica, limitatamente alla Sicilia, dal 15 ottobre al 30 novembre.
La risposta delle associazioni ambientaliste non si è fatta attendere: “Con gli emendamenti presentati alla Camera dei Deputati da alcuni deputati di Lega e Pdl è finalmente esplicito quello che abbiamo denunciato da tempo: dietro ai reiterati tentativi di modificare la legge 157/92, attraverso la legge Comunitaria 2009, non c’e’ alcuna intenzione di rispondere alle procedure di infrazione europee ma solo il tentativo di allungare la stagione di caccia, lanciando messaggi strumentali utili alla campagna elettorale tra i cacciatori”. Lo hanno affermato le associazioni Amici della Terra, Animalisti italiani, Associazione Vittime della caccia, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, No alla caccia, Vas, Wwf Italia a proposito di due emendamenti, primi firmatari Pini (Lega) e Biava e Rossi (Pdl) che prevedono l’estensione della stagione di caccia ai mesi di agosto e febbraio. “Cade definitivamente la maschera che nascondeva il vero motivo dei reiterati blitz di cui è stata oggetto in questi mesi la legge Comunitaria 2009 e che, per fortuna, sono stati finora respinti dal voto bipartisan della Camera dei Deputati. Nessun sincero proposito di rispondere alle procedure di infrazione, che chiedono la riduzione della caccia sotto il profilo delle deroghe e dei periodi di riproduzione e migrazione degli uccelli selvatici, ma solo il gioco scorretto di chi, non riuscendo a cambiare la legge nazionale dalla “porta” del testo Orsi, ci prova dalla “finestra” della legge Comunitaria. “È allora opportuno ricordare”, sottolineano gli ambientalisti, “che per il regolamento della legge Comunitaria alla Camera dei Deputati, come rimarcato dal Presidente della Commissione Agricoltura Paolo Russo, sono inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi recanti modifiche di discipline vigenti per le quali non si presentino profili di incompatibilita’ con la normativa comunitaria. È esattamente il caso degli emendamenti che propongono l’allungamento della stagione venatoria ed e’ il caso dell’articolo 43, approvato al Senato, che ha cancellato i limiti massimi 1 settembre – 31 gennaio per la stagione venatoria”.