Il titolare dell’Agricoltura apre al prolungamento della stagione del cinghiale e rilancia la filiera delle carni verso la ristorazione
Un progetto che unisca caccia e ristorazione, per risolvere il problema dei troppi cinghiali: l’ha rilanciato il ministro all’Agricoltura e al Turismo, Gian Marco Centinaio (Lega), ieri all’inaugurazione di Fiera Cavalli a Verona, riferendo dell’incontro con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e col ministro degli Affari regionali Erika Stefani nel corso del quale avrebbero parlato anche di lupi, di orsi, di nutrie, di cormorani, animali che incidono sull’attività umana e sulla sicurezza con differenti peculiarità, ma non tutti considerati “nocivi”. «Sui cinghiali la soluzione è abbastanza veloce», ha detto Centinaio: «Aumentare di un mese la finestra per la caccia, aumentare il numero delle squadre che vanno a fare selezione, ma anche fare un progetto in accordo con le Regioni, per consentire di trasformare la fauna selvatica in un prodotto finale destinato anche alla ristorazione. Visto e considerato che spesso viene importato dall’estero non vedo perché visto che di cinghiali ne abbiamo davvero tanti non possiamo farlo in Italia». Per quanto riguarda il lupo, «il ministro Costa ci ha assicurato che nelle prossime settimane ci presenterà un progetto del suo ministero per intervenire, lo stiamo aspettando. C’è un piano nazionale e una legge europea che deve essere rispettata, ma Costa ha dato mandato ai tecnici del ministero di farci un ragionamento. Vogliamo vederlo e condividerlo con le Regioni. È un problema ambientale, ma anche di sicurezza, sfido chiunque a trovarsi di fronte un lupo o un cinghiale, e poi è un problema di agricoltura, quindi ci sono tre ministeri che sono interessati».