Con il decreto legislativo 104, il possesso di alcune tipologie di armi richiede l’iscrizione obbligatoria a un Tsn, un poligono privato affiliato al Coni o una federazione Coni del tiro. Ma quali?
Con il recepimento della direttiva europea 2017/853, avvenuto tramite il decreto legislativo 104 del 2018, entrato in vigore il 14 settembre 2018, per possedere alcune tipologie di armi occorre essere iscritti a un Tiro a segno nazionale, a un poligono privato affiliato al Coni oppure a una federazione di tiro del Coni, come la Uits o la Fitav. L’articolo 12 del decreto legislativo parla di “tiratori sportivi iscritti a federazioni sportive di tiro riconosciute dal Coni, nonché gli iscritti alle Federazioni di altri Paesi UE, agli iscritti alle Sezioni del Tiro a Segno nazionale, agli appartenenti alle associazioni dilettantistiche di tiro a segno affiliate al Coni”.
Ma quali sono queste tipologie di armi? Essenzialmente due, cioè quelle che la direttiva Ue ha classificato in due categorie europee di nuova costituzione, cioè la A6 e la A7.
Le armi demilitarizzate sono quelle armi che nascevano come armi da guerra, quindi capaci di sparare a raffica, e sono state trasformate in armi comuni da sparo tramite una serie di operazioni irreversibili, che hanno reso possibile solo il tiro semiautomatico. Un’arma demilitarizzata ricade nella categoria A6 indipendentemente dal fatto che possa essere stata qualificata sportiva o meno e indipendentemente dalla capacità del caricatore.
Le armi A7 sono le armi semiautomatiche a percussione centrale che portino installato un caricatore di capacità superiore a 10 colpi nel caso si tratti di armi lunghe, 20 colpi nel caso si tratti di armi corte.
Non tutti i detentori di tali armi sono obbligati a iscriversi a una federazione del tiro, un Tsn, un poligono privato eccetera. Sono infatti esentati tutti coloro i quali erano già in possesso di tali armi prima dell’entrata in vigore della direttiva europea, cioè prima del 13 giugno 2017. Sono esentati anche coloro i quali abbiano chiesto e ottenuto alla propria questura l’apposita licenza di collezione specifica per le armi A6, A7 e A8.
L’obbligo di iscrizione a Tsn, federazioni o campi di tiro sussiste anche se si siano acquistati dopo il 13 giugno 2017 “caricatori per armi da fuoco in grado di contenere un numero di colpi eccedente i limiti consentiti all’articolo 2, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110”, cioè sempre 10 colpi per l’arma lunga e 20 per l’arma corta. ATTENZIONE, però, l’articolo 12 del decreto legislativo parla di “caricatori per armi da fuoco” genericamente, quindi NON SOLO di caricatori per armi A7 (cioè semiautomatiche a percussione centrale) bensì per QUALSIASI ARMA (quindi anche non semiautomatiche o a percussione anulare, per esempio .22 lr).
Il decreto legislativo 104 dava tempo fino al 31 dicembre 2018 per consentire a chi avesse acquistato un’arma A6 o A7 o caricatori ad alta capacità di iscriversi a un Tsn, a una federazione del tiro o a un poligono privato. Da quel momento, l’obbligo decorre in pratica dal giorno stesso dell’acquisto di un’arma A6 o A7 e l’iscrizione dovrà sempre essere rinnovata di anno in anno senza soluzione di continuità (cioè senza lasciare neanche un giorno tra la scadenza dell’iscrizione precedente e il rinnovo della successiva) fintanto che si detengono tali armi. Quindi, tendenzialmente, anche vita natural durante.
Secondo l’articolo 12 del decreto legislativo 104 del 2018, l’iscrizione deve essere effettuata ““a federazioni sportive di tiro riconosciute dal Coni, nonché gli iscritti alle Federazioni di altri Paesi Ue, agli iscritti alle Sezioni del Tiro a Segno nazionale, agli appartenenti alle associazioni dilettantistiche di tiro a segno affiliate al Coni”.
L’indicazione “riconosciute dal Coni” come al solito non è chiarissima, né il Coni stesso si è preoccupato a oggi di chiarirla. Di certo c’è che sicuramente sono federazioni del Coni la Fidasc, la Uits, la Fitav e la Fitds è anch’essa federazione del Coni, seppur con lo status di “disciplina associata”. A queste si aggiungono ovviamente le sezioni del Tiro a segno nazionale e praticamente tutti i poligoni privati, i quali risultano (principalmente per motivi fiscali) associati a un centro di promozione sportiva affiliato al Coni.