«Sappiamo che ogni giorno vengono rubate circa 3 pistole a Roma». Ad affermarlo il delegato alla sicurezza del sindaco di Roma, Giorgio Ciardi (nella foto), dopo l'agguato del 4 gennaio nel quale sono morti un uomo di nazionalità cinese e la sua bimba di sei mesi. «Ovviamente è tutto materiale rimesso in circolo nel mercato illegale», ha aggiunto, «e sottratto soprattutto a privati. È facile rimediare pistole a Roma». Secondo la questura di Roma, però, nel 2011 le armi rubate (non solo pistole, sembra) sono state 142. In ogni caso polizia e carabinieri concordano sull'esistenza di un mercato clandestino che ha fatto scendere i prezzi consentendo anche a tossicodipendenti e a balordi di sostituire i coltelli con armi da fuoco.
Sembra che dalle prossime ore l'attività investigativa e preventiva si concretizzerà in perquisizioni in tutti gli ambienti cosiddetti "sensibili" , dove si può comprare una pistola senza fornire garanzie, ma anche in poligoni o armerie per cercare di individuare chi si è già rifornito. Si procederà in base all'articolo 41del Tulps, in stato di emergenza, senza bisogno di autorizzazione preventiva del magistrato. Insomma, un classico: non si riesce a fermare la criminalità, e allora tanto vale vessare chi è già supercontrollato e magari va al poligono il sabato.
Al termine del vertice di ieri in prefettura, il vicesindaco Sveva Belviso ha comunicato: «Questa notte sono state fatte indagini con esito positivo per detenzione di armi. C'è sembrato di capire, da quanto ci è stato detto, che ci sono molte armi in città su cui andare a indagare». Ha poi aggiunto: «La capacità di dare sicurezza non spetta alle amministrazioni locali perché è fuori competenza, non può il sindaco intervenire con i vigili urbani che hanno altre competenze». «Lo Stato c’è e lo dimostrerà», ha dichiarato il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. Arrivano anche 130 poliziotti dei 400 agenti di rinforzo previsti dal Terzo patto per Roma sicura.