Tamburini, presidente Cncn: «L’approvazione dell’articolo 43 è un primo passo soprattutto perché la nuova decade di febbraio attesta il superamento dell’ambientalismo estremo e ideologico. Auspichiamo un tipo di gestione della caccia europea e un confronto con le parti sul modello francese».
«Siamo soddisfatti del testo approvato, anche se ovviamente non risponde tutte le nostre aspettative. Ma siamo contenti che è stato sconfessato l’ambientalismo più estremo ed ideologico, dato che si è raggiunto il consenso intorno alla pratica della caccia anche a febbraio, prima considerata un tabù», dichiara Alessandro Tamburini, presidente di Cncn (Comitato nazionale caccia e natura).
«Siamo fiduciosi», dice Tamburini, «del fatto che si tratta di un primo passo verso un’evoluzione in senso europeo della gestione dell’attività venatoria anche in Italia, dove la normativa è praticamente ferma da vent’anni. Il nostro auspicio è di avvicinarci sempre più al modello francese, in cui tutti gli stakeholder siedono al tavolo per dialogare in modo costruttivo, non con lo scopo di delegittimare l’avversario».
«Ci fa piacere poter prendere atto che anche da noi, nonostante una battaglia e uno scontro fatto a colpi di slogan, alla fine i facili spot non hanno vinto del tutto – continua Tamburini – segno che l’estremismo inizia a perdere i colpi e che il dialogo è possibile».