Confavi mantiene il riconoscimento nazionale
Il Tar del Lazio ha respinto, con due distinte sentenze, i ricorsi presentati dall’Unione nazionale Enalcaccia pesca e tiro, dalla Fidc, dall’Arcicaccia e dall’Italcaccia nei confronti di Confavi, nel tentativo di annullare il decreto interministeriale di riconoscimento della stessa confederazione, emanato congiuntamente dal ministero delle politiche agricole e forestali e dal ministero degli Interni l’8 febbraio 2006.”Con questa sentenza”, ha commentato il pres…
Il Tar del Lazio ha respinto, con due distinte sentenze, i ricorsi presentati
dall’Unione nazionale Enalcaccia pesca e tiro, dalla Fidc, dall’Arcicaccia e
dall’Italcaccia nei confronti di Confavi, nel tentativo di annullare il decreto
interministeriale di riconoscimento della stessa confederazione, emanato
congiuntamente dal ministero delle politiche agricole e forestali e dal
ministero degli Interni l’8 febbraio 2006.
“Con questa sentenza”, ha commentato il presidente di Confavi, Maria Cristina
Caretta, “si pone fine a una squallida vicenda che ha visto i dirigenti
nazionali di alcune associazioni venatorie usare i soldi dei propri associati
per tentare di impedire alla Confavi di godere di un diritto sancito dalla
legge. Con la sentenza definitiva del Tar del Lazio è caduta la maschera di
chi predica bene ma razzola male, di chi ha interessi specifici nel tener
diviso il mondo venatorio. Con ancora più forza rilanciamo l’appello a tutte le
associazioni venatorie italiane, e alle rappresentanze economiche del settore
legato alla caccia, di non sprecare altro tempo e di dare vita alla
rappresentanza unitaria del mondo venatorio italiano, unica via per ridare
dignità, credibilità e rispetto ai cacciatori italiani”.