Ha iniziato un singolo cittadino americano, tagliando a pezzi il suo Ar15. E la campagna è diventata virale. Ma un gruppo di eroi sta cominciando a opporsi al pensiero unico finto-perbenista con l'arma segreta più potente: la presa in giro!
Dopo il video di qualche giorno fa nel quale un cittadino americano ha platealmente (ma anche inutilmente) distrutto un’arma di sua proprietà, in risposta ideale alla strage in Florida, si sono moltiplicati gli emuli sul web, che postano foto e video di armi di loro proprietà tagliate a pezzi con la sega circolare o portate alle forze dell’ordine per la rottamazione. Per fortuna la community del web non è tutta omologata sul pensiero unico e i primi eroi cominciano a lottare contro l’ipocrisia dominante con l’arma più potente del mondo: l’ironia! Per questo, mescolate alle immagini “vere” di armi distrutte, si moltiplicano immagini apparentemente “genuine” di adesione alla campagna #oneless nelle quali, però, le armi sono in realtà semplicemente smontate per l’ordinaria manutenzione oppure hanno le canne mozzate, diventando così ancor più insidiose! I media statunitensi per il momento non sembrano essere caduti nel tranello, invece il nostro Tgcom24 ci è cascato in pieno, proponendo a corredo della sua notizia una gallery di “finte” distruzioni. E leggendo i tweet degli autori delle foto, non possono sussistere dubbi al riguardo…
La motivazione di questo gesto è facile da comprendere (facile… se non si è finti perbenisti): distruggere un’arma non serve a niente, non sono le armi, da sole, a uccidere le persone, bensì altre persone. Ed è quindi, eventualmente, sul modo di crescere i giovani e di includere nella società anche gli emarginati, i solitari, gli ultimi, che deve giocarsi la partita: sull’educazione, sulla partecipazione, sulla solidarietà, piuttosto che sui gesti di facciata che non servono a nulla. Dai, ragazzi, queste sono le fake news che ci piacciono! Avanti così!
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