Armerie e produttori del settore potrebbero ricevere i finanziamenti garantiti dal “decreto liquidità”, ma…
Essere un imprenditore, dalla grande industria al piccolo negozio, ai tempi del Coronavirus non è facile. Essere un imprenditore del settore armiero, però, è ancora più difficile. Anche se il famoso decreto dell’8 aprile scorso, definito “decreto liquidità”, potrebbe far sperare in un accesso al credito finanziario da parte delle banche. Il problema, che forse non è noto a molti operatori del comparto armiero, è che il decreto liquidità in pratica fornisce semplicemente (si fa per dire) una garanzia da parte dello Stato (comunque tutta da verificare, ma lasciamo stare…) nei confronti dei finanziamenti che le imprese vogliano andare a chiedere alle banche. Il punto è che il finanziamento è pur sempre la banca a rilasciarlo. E se la banca prevede tra le proprie policy aziendali di non finanziare imprese che ritiene contrarie al concetto di “finanza etica” (che già di per sé è una contraddizione in termini…), allora il finanziamento non sarà erogato, sia che lo Stato garantisca, sia che lo Stato non garantisca. Armieri e produttori dovranno, quindi, andare a cercare il credito presso quegli istituti bancari che non si trincerano dietro moderne ipocrisie.