Denuncia delle munizioni: anche Asti come Roma

La questura di Asti ha diffuso una circolare nella quale, come già ha fatto la questura di Roma, evidenzia che non sia necessario denunciare le munizioni per singolo calibro, bensì nei quantitativi complessivi per pistola e per carabina

C’è un’altra questura che prende la strada già intrapresa dal 2022 dalla questura di Roma: ed è quella di Asti. Stiamo parlando, nello specifico, della modalità con la quale i cittadini ricadenti nel territorio provinciale dovranno denunciare la detenzione delle munizioni: non specificando le singole quantità per ciascun calibro, né genericamente “nei limiti consentiti dalla legge”, bensì specificando le quantità totali dei calibri per pistola e di quelli per fucile da caccia. Nella circolare, datata 22 ottobre, si legge infatti che “Dalla lettura della normativa di riferimento si evince come l’indicazione “per specie” sia riferibile unicamente alla distinzione relativa al munizionamento destinato all’alimentazione di armi corte o lunghe, diversamente dall’interpretazione di alcuni secondo cui debbano essere distinte in sede di denuncia detenzione le quantità specifiche suddivise per calibro. L’indicazione dei quantitativi detenuti secondo le voci “munizioni per arma corta” e “munizioni per arma lunga destinate all’attività venatoria” semplificherà notevolmente l’attività dei vari uffici, limitando la continua presentazione di denunce da parte dell’utente che, sempre nel limite del quantitativo massimo detenibile di n. 200 cartucce per arma corta, e n. 1500 per arma lunga, si trova ad acquistare munizioni di calibro diverso perché detiene armi in calibri differenti.

In materia di denuncia di munizionamento poi, giova ricordare che l’acquisto di munizioni “a reintegro” o di quelle acquistate per il cosiddetto “consumo immediato”, ovvero per essere consumate prima dello scadere delle 72 ore previste per la denuncia di detenzione, non devono essere denunciate”.