Appena 220 mm di canna per un semiauto calibro 12 Ar-style che è catalogato pistola. Con tre caricatori prismatici (2-5-10 colpi), ricca dotazione di accessori. Solido e ben realizzato (in Turchia)
La serie di semiautomatici a canna liscia e calibro 12 Mk-12 è presentata da Derya silah sanayi con una certa enfasi: “leggenda irraggiungibile tra gli shotgun con caricatore”, “diabolicamente buono e notevolmente diverso”. È innegabile che il fucile sia ben fatto dall’azienda turca che ha sede a Konya. Derya è stata fondata nell’anno 2000, produce fucili a canna liscia semiautomatici, a pompa e basculanti. Esporta in numerosi Paesi di America, in Oriente, Oceania, Europa. Da quattro anni anche in Italia, grazie a Ra.sport di Manerbio (Bs). È azienda che punta molto sulla qualità delle materie prime e dei controlli di produzione: i prodotti risultano rispondenti agli standard turco Tse 870 e agli internazionali Saami e Cip.
L’Mk-12 è disponibile con diverse lunghezze di canna (500, 410 nella versione Ipsc, 350 e 220 mm) e lowere upper receiver in differenti colori. Questa è la versione con la canna più corta. Addirittura 220 mm. Di più corto in commercio, finora, c’era solo il Fabarm Martial ultrashort, che funziona con sistema di riarmo manuale “a pompa”, ha canna di 280 mm e la possibilità di utilizzo con la sola impugnatura a pistola, senza calcio, e in questa configurazione misura appena 530 mm che è una sorta di record. Fabarm e Derya sono entrambi catalogati pistola secondo la direttiva europea 477/1991.
La cortezza della canna non si rivela così deficitaria nei tiri lunghi, anche perché dotata di strozzatori intercambiabili. L’Mk-12 As-220 è, comunque, un semiautomatico a recupero di gas soprattutto per difesa o law enforcement con calcio polimerico telescopico regolabile che ha escursione di 85 mm, di colore nero. A calcio esteso, il fucile è lungo 755 mm, 670 a calcio retratto. La lunghezza preferita si trova agendo sul blocco a cursore che si trova sotto la pala. La lenght of pull è regolabile su 3 posizioni oltre alla massima e minima (300, 315, 335, 360, 380 mm). Completano il calcio uno speciale calciolo in gomma per mitigare l’effetto del rinculo e un nasello regolabile in altezza per circa 30 mm, mediante una vite con grossa manopola sul fianco destro. La pistola è anatomica.
Il receiver del sistema meccanico Derya è composto dai due gusci lower e upper, fissati con due perni prigionieri,in Ergal anodizzato nero opaco, di disegno stile Ar. Pare sia disponibile la sola versione completamente anodizzata nera per questa lunghezza di canna. La peculiarità dell’Ar style fa sì che il fucile possa accettare calci e impugnature a pistola, nonché altri, sterminati accessori disponibili per la piattaforma.
Sul fianco destro c’è il nome del modello, il numero di serie, il logo Derya e la nazionalità del produttore. Sul corpo dell’otturatore compare la scritta relativa al brevetto BufferBolt system, in buona sostanza un buffer a molla che accoglie il prolungamento delle aste di armamento dell’otturatore nella sua corsa retrograda, destinato al funzionamento semiautomatico e, al contempo, ad assorbire il rinculo e il rumore. Niente molla avvolta sul serbatoio, dunque, come per molti dei calibro 12 made in Turkey in simili configurazioni. La manetta d’armamento, forata, è invertibile, si può cioè inserire nell’apposita sede sul lato destro del carrello e su quello sinistro, grazie alla feritoia prevista, cosa che si rivela utile non soltanto nel caso di tiratori mancini, ma anche per una maggiore comodità di riarmo, tenendo l’arma in puntamento, quando si utilizzino cartucce con insufficiente energia per attivare il cinematismo, come per esempio le less than lethal. Appena sopra il bocchettone di alimentazione, a destra del gruppo di scatto, il grande e scanalato pulsante di sgancio del caricatore, mentre a sinistra è collocata la levetta della sicura a due posizioni con indicazione intuitiva. La sicura è ambidestra, replicata sull’altro fianco, mentre il pulsante di chiusura dell’otturatore è solo sul fianco sinistro. Ove sono ripresi il nome del modello e il numero di serie. Le asole sull’astina non paiono adatte ad accettare accessori, sono invece previsti, su entrambi i lati due attacchi per cinghia tattica, compresa nella ricca dotazione di serie. Dentro la valigetta con copertura in microfibra tipo alcantara e imbottitura interna semirigida in poliuretano con spazi preintagliati, c’è un sacco di roba: cinghia di trasporto, appunto, due caricatori (5 e 10 colpi), due Picatinny aggiuntive da 5 slot, 3 strozzatori (*, ***, cyl), maniglione e cinghia di trasporto, attrezzo di smontaggio, tappi auricolari.
La lunga slitta Picatinny ricavata sulla sommità dell’upper e sull’astina ha in tutto 35 slot. Tre opzioni per la mira: tacca di mira e mirino flip-up montati sulla slitta, i due attacchi angolari per ottica e, naturalmente, la manigliona di trasporto con tacca di mira regolabile. La tacca di mira a diottra in materiale plastico è regolabile in derivazione, il mirino è a palo, regolabile in altezza.
L’otturatore, d’acciaio, sembra ottenuto per microfusione con rampone oscillante sul cielo del corpo che si inserisce, costituendo la chiusura del fucile, nell’apposita sede a unghia predisposta nel prolungamento di culatta. Il gancio dell’estrattore è sulla faccia dell’otturatore, al centro della quale è anche il foro di egresso del percussore. Il corpo dell’otturatore è incastrato non stabilmente all’unico componente, probabilmente proveniente da un tranciato, che contiene le due aste (o bretelle) di armamento che si innestano all’altra estremità al tubetto in materiale plastico innestato sulla canna, destinato a trasmettere il moto proveniente dal sistema che convoglia il gas spillato dalla volata della canna. A questo scopo, quella sorta di spegni fiamma dotato di forature e che costituisce anche il tappo dell’astina che è in Ergal, con una parte in plastica.
Lo smontaggio non è quello descritto nel manuale d’istruzione, ma tutto sommato non è difficile da interpretare. Agendo sul tappo di chiusura si libera la parte brunita ed esposta della canna. Investito su questa c’è una anello di chiusura che si avvita direttamente sulla coppa convogliatrice del gas, entro la quale è collocato il pistone per le cariche “deboli”, mentre è disponibile un secondo per le cariche pesanti. L’arma, con il sistema di recupero del gas così esposto, sporca parecchio. Ma non sembra accusare particolari surriscaldamenti.
La canna è fissata con una doppia vite Allen posizionata in basso, a contatto con il castello. È realizzata da barra in acciaio 4140, cilindrica, cromata, camerata magnum (76 mm), forata a 18,4 mm. In volata vi è la doppia filettatura esterna e anche una per gli strozzatori interni forniti in dotazione. Il prolungamento di culatta, oltre all’unghiatura per il rampone di chiusura, ha anche il puntone fisso per l’espulsione della cartuccia.
Lo scatto, contenuto nel lower receiver, è piuttosto tradizionale, con un cane piuttosto voluminoso e molle a spirale. Il peso dello scatto è consistente, oltre i 5 chili del dinamometro. È in due tempi con precorsa di 3 mm, circa, e collasso di retroscatto. Sembra una caratteristica delle armi Derya, perché l’abbiamo constatato anche sul modello Ds100T, provato su Armi e Tiro dell’aprile 2015 sia sul Lion X-100, provato su Armi e Tiro del giugno 2018. D’altra parte si tratta di armi per uso difensivo e di law enforcement.
Il caricatore prismatico in alluminio dell’arma in prova contiene 2 colpi, ma sono forniti anche due curvi da 5 e 10 colpi. Dovrebbe essere disponibile, a richiesta, anche uno con capacità di 19 colpi.
Il fucile ha discrete finiture, è ben fatto. Leggero, ma non troppo (pesa 3.352 grammi con caricatore corto) è ha dimensioni davvero compatte. Il calcio retrattile, solido, protetto e protettore, è maneggevole e non troppo punitivo, cosa cui contribuisce l’organizzazione meccanica con il BufferBolt, sull’esempio di sistemi simili adottati proprio sugli Ar15.
L’impressione è di notevole di solidità e perfetta maneggevolezza. Imbracciandolo, appare anche molto naturale e istintivo, a un più attento uso, poi, occorre dire che consente ogni genere di manipolazione, anche quelle più tattiche. Qualche perplessità sugli organi di mira che sono in plastica benché abbattibili e sul sistema di puntamento diottra-mirino che non si rivela particolarmente efficace.
Non è difficile acquisire subito il feeling con il Derya: si regola la lunghezza del calcio corrispondente alla propria conformazione fisica e poi si può subito sparare in semiautomatico. Ho provato esclusivamente buckshot e slug, “pescando” tipi differenti di cartucce, per tiro sportivo e caccia. Secondo quanto riferisce Derya, è stato costruito da un team di esperti qualificati che hanno puntato all’affidabilità e alla resistenza. Naturalmente occorre usare munizioni un po’ sostenute: bastano 32 grammi, almeno così è successo per me.
Ho cominciato la prova con cartucce per Tiro dinamico sapendo già che sarebbe stato difficile: in effetti da 26 fino a poco più di 30 grammi, l’arma non ha ciclato alla perfezione. Tuttavia ho ottenuto alcune rosate interessanti, tra slug, pallini e pallettoni: in tiro rapido a 25 metri, i colpi a palla sono finiti sempre nel bersaglio piccolo Ipsc, tirando in piedi e senza appoggio, buona anche la rosata a pallini con la strozzatura massima. Con cartucce 32 grammi il fucile funziona bene e infila serie veloci e brucianti, senza rilevare alcun problema.
Con una canna così corta la velocità d’uscita di palle e pallini è decisamente più lenta. Almeno un centinaio di metri al secondo, secondo le formule più utilizzate e le esperienze con altri calibri. Purtroppo non ho potuto verificare con il cronografo perché mi ha fornito dati ancora più bassi che mi hanno lasciato scettico: la cartuccia Rc Tiro a palla che sviluppa 391 m/sec in canna di 700 mm, ha fatto segnare sul cronografo velocità nell’ordine dei 200 m/sec con la canna di 220 mm. Empiricamente si parla di un calo velocitario di 2 m/sec ogni cm (48 cm=96 m/sec), mentre una formula matematica indicherebbe la variazione di velocità come proporzionale alla radice quarta degli spazi percorsi dai proiettili nelle canne di differente lunghezza.
Con le Rc Tiro a palla 28 grammi, poi, a 25 metri ho ottenuto varie rosate in 100 e 120 mm con le B&P Black shock coated slug 32 grammi ho ottenuto rosate più strette, nell’ordine di tre colpi in 100 mm. Addirittura, con le Geco Dynamic coated slug 26 grammi rosate in 90 mm. Con le cartucce Fiocchi Practical shooting a 10 metri gli pallettoni hanno prodotto una rosata di 230 mm, più stretta di 300 la rosata con i 9 pallettoni delle Geco Dynamic Buckshot.
Il Derya Mk-12 As-220 è un semiautomatico efficiente per l’impiego difensivo o tattico (guardie giurate, per esempio). È divertente: risulta molto maneggevole, per le dimensioni contenute e anche veloce. Il peso, appena superiore ai 3 chili, rende il semiauto comunque ben brandeggiabile, ma anche non punitivo sulla spalla per il sistema del BufferBolt che è sufficiente a contrastare e ammorbidire il rinculo. Ben controllabile anche il rilevamento. Quello che è un po’ punitivo è lo scatto, per la precorsa e la “durezza”, ma è problema ovviabile abbastanza facilmente. Calcio sufficientemente stabile, facile da allungare o accorciare in velocità, confortevole il nasello regolabile semplificato. Comandi classici e ben raggiungibili, ambidestri. Costicchia, almeno per come siamo abituati con i fucili turchi, ma 1.000 euro, per una molto più serie difesa, ma anche per giocare e divertirsi, sono ben spesi.
L’articolo completo su Armi e Tiro di novembre 2019
Costruttore: Derya silah sanayi, 42720 Üzümlü/Konya, tel. +90.332.52.46.032, fax +90.332.52.46.214, info@deryaarms.com, www.en.deryaarms.net
Distributore: Redolfi f.lli, via strada provinciale 668 km 28,310, 25025 Manerbio (Bs), tel. 030.93.80.140, fax 030.93.85.348, redolfiarmi.com, info@redolfiarmi.com
Modello: Mk-12 As-220
Tipo: fucile con funzionamento semiautomatico a recupero di gas a una canna liscia
Calibro: 12/76 (3”)
Funzionamento: a presa di gas con valvola compensatrice e freno per cartucce magnum
Chiusura: geometrica con tenone basculante
Canna: cilindrica, lunga 220 mm, e forata a 18,5 mm; con strozzatori intercambiabili *, *** e cylinder, spegnifiamma
Alimentazione: caricatore prismatico da 2-5-10 colpi
Estrattore: a unghia con molla, sulla faccia dell’otturatore
Espulsione: mediante puntone alloggiato nel prolungamento della canna
Congegni di puntamento: diottra regolabile derivazione; mirino a palo protetto lateralmente da alette, entrambi flip-up su slitta Picatinny
Scatto: in due tempi con precorsa di 3 mm, circa; peso di 5.500 g, circa
Sicurezza: manuale a leva, che blocca il grilletto
Calcio: di colore nero, a pistola, telescopico con lunghezze 300, 315, 335, 360, 380 mm; nasello regolabile in altezza fino a 30 mm, calciolo in gomma
Peso rilevato: 3.352 grammi con caricatore corto
Lunghezza totale: 755 mm con spegnifiamma e calcio esteso, 670 mm con calcio retratto, con canna di 220 mm
Materiali: carcassa in lega di alluminio; canna in acciaio al NiCrMo; calcio in tecnopolimeri
Finitura: carcassa anodizzata nera opaca; canna brunita opaca
Dotazioni: valigetta morbida imbottita con cinghia di trasporto, due caricatori, due Picatinny aggiuntive da 5 slot, 3 strozzatori, maniglione e cinghia di trasporto, attrezzo di smontaggio, tappi auricolari
Prezzo indicativo: 1.000 euro, Iva inclusa