L'europarlamentare Lara Comi continua a essere criticata dagli appassionati e legittimi detentori d'armi. Difesa Italia le ha inviato una lettera aperta, nella quale spiega perché
L'associazione Difesa Italia ha scritto all'europarlamentare Lara Comi, in risposta alle sue lamentele per il protrarsi delle manifestazioni di disappunto e dissenso da parte degli appassionati, legate evidentemente all'approvazione della direttiva europea votata lo scorso 14 marzo dal Parlamento europeo. L'associazione elenca puntualmente i punti critici sia della direttiva, sia del ruolo avuto dai politici (anche) italiani nella sua approvazione, evidenziando tra le altre cose "l’ampio margine di discrezionalità lasciato agli stati membri nel recepire la nuova direttiva apre, nei prossimi 15 mesi, dei pericolosissimi spazi di intervento alle forze politiche che – per ragioni ideologiche, di becera propaganda elettorale o magari per ben più deplorevoli orientamenti accentratori e autoritari – vorranno tentare di sfruttarli per introdurre ingiuste, inutili ed illiberali restrizioni a danno dei cittadini italiani che hanno un interesse legale alla detenzione di armi sportive civili". L'associazione evidenzia anche come "I cittadini italiani titolari di una licenza d’armi e che hanno quindi un legittimo e legale interesse nella detenzione ed uso delle armi civili sportive, proprio in quanto cittadini certificati dalle stesse istituzioni dello Stato, non sono più disposti ad essere assimilati a potenziali eversori dell’ordine democratico da politicanti in cerca di visibilità od asserviti a logiche autoritarie di dubbia matrice: si sono già organizzati o si stanno organizzando, e, come cittadini, contribuenti ed elettori, orienteranno il proprio voto solo verso i referenti della politica che hanno dimostrato concretamente e sapranno dimostrare nei fatti di volere difendere il diritto a possedere armi legali" e conclude confermando che "Qualora fosse interessata ad approfondire le questioni qui espresse, soprattutto nella prospettiva del recepimento nazionale, saremo lieti di valutare la possibilità di incontrarLa, non per sterili polemiche ma solo per promuovere le opportune iniziative di tutela dei nostri diritti di legali detentori di armi civili".
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