Il generale americano in congedo Robert Scales lancia pesanti accuse sullo stato attuale degli armamenti leggeri e una proposta che appare sensata…
Il generale in congedo Robert H. Scales nel suo discorso alla Commissione del senato per le forze armate, ha lucidamente sottolineato lo stato degli armamenti leggeri americani, le mancanze e le possibili soluzioni. Il generale Scales dopo una lunga carriera militare, è stato comandante della prestigiosa Scuola di guerra dell’Us army e insignito tra l’altro, di una Silver star guadagnata in Vietnam. Attualmente il generale Scales, considerato una delle massime autorità riguardo alle operazioni terrestri, svolge intensa attività come docente presso istituti militari e università ed è commentatore radio televisivo di importanti network nazionali.
L’incipit del suo discorso è lapidario: “Dalla fine della seconda guerra mondiale la più ricca e tecnologicamente avanzata nazione del mondo, ha mandato in combattimento i suoi soldati e Marines con armi leggere inadeguate. Così inadeguate e inferiori, che a migliaia sono morti inutilmente. E sono morti perché la burocrazia delle acquisizioni dell’esercito ha continuamente negato che l’arma individuale di un soldato sia così importante da meritare attenzione.”
Successivamente è passato ad analizzare le attuali criticità degli armamenti con puntigliosità e dettaglio, partendo dalla Browning M2 che nel 2019 compirà cento anni di servizio, dei problemi delle Lmg M249 in Iraq ed Afghanistan che porteranno i Marines ad acquisire, autonomamente, gli Hk416 classificati come M27 Iar.
Poi gli sprechi, come nel caso dell’Xm25: secondo il generale la migliore tecnologia negli armamenti leggeri sviluppata negli ultimi 50 anni dall’Us Army, costato 175 milioni di dollari e cancellato poco tempo fa. Stranamente o forse, pietosamente, non ha ricordato i casi dell’Xm312/Xm806. Le farraginosità e indecisioni della burocrazia militare: 400 pagine di richieste e spiegazioni tecniche per una pistola, come la prescelta Sig Sauer P320, da tempo disponibile sul mercato civile.
Dopo questi “preliminari”, il generale punta finalmente il dito sull’imputato principale: la carabina M4 e come coimputato, il 5,56×45. Parte dagli inizi con l’M16 in Vietnam, ricordando episodi che lo hanno anche visto protagonista, per giungere sino all’Iraq e all’Afghanistan (battaglia di Wanat) circostanziando come questa arma sia ancora oggi più inaffidabile degli Ak47 e sottolineando che sono stati 140 i “miglioramenti” apportati nel tempo all’M16 e poi M4. A seguito di un precedente articolo del generale Scales su queste criticità, l’ufficio delle Pubbliche relazioni dell’Us Army replicò invece, che l’arma andava bene. Al che, un giornalista del Washington times si permise di obiettare che se una arma va bene, perché inserire tutti questi “miglioramenti”?
Infine l’esortazione a sostituire l’M4 con una nuova carabina modulare e in un nuovo calibro, magari “intermedio”, con diametro di palla tra il 6,5 ed i 7 millimetri con una considerazione importante: Scales ricorda che l’Us Army per la sostituzione totale degli M4, ha stimato un costo di circa 2 miliardi di dollari.
Ed ecco la proposta: un concorso internazionale aperto e della durata di un anno, con una sola pagina di specifiche ben chiare, concorso supervisionato da ufficiali e sottufficiali con esperienza sul campo coordinati dai Comandanti delle forze terrestri e Speciali escludendo a priori, ogni agenzia di acquisizioni. Considerando un costo medio di 1.000 dollari per arma, la necessità reale sarebbe di sole 100.000 armi per un costo complessivo di 100 milioni di dollari: secondo Scales infatti, le forze di fanteria effettivamente impegnate negli scontri non sono numericamente superiori alle 100.000 unità e solo queste, necessiterebbero improrogabilmente di un'arma veramente migliore. Per tutte le altre forze non combattenti, basterebbero le scorte attuali di M4. Anche migliorati.