Il presidente dell’Associazione nazionale guardie particolari giurate, Giuseppe Alviti, parla di “momento della verità”: “quanti e quali politici considerano la vigilanza privata nel loro programma elettorale?”. Molte sono le criticità del settore che, oltre alla questione sempre calda del rinnovo del contratto nazionale, secondo Alviti spaziano dall’abusivismo ai fiduciari adibiti a servizi non idonei, fino alle guardie giurate inquadrate con contratti da metalmeccanico e così via.
“Visto che in questi mesi molti politici si sono avvicinati verso il settore vigilanza”, ha osservato Alviti, “chiedendo maggiori poteri, rinnovi del Ccnl, maggiori qualifiche, adesso il tempo delle chiacchiere è finito . Come mai adesso che c’è campagna elettorale nessuno parla più delle Gpg, non inserendo nulla nel programma? Il tempo delle favole forse è finito? Salvini, come mai parla di assunzioni per le forze dell’ordine e nessuna parola per la vigilanza privata, come tutti gli altri esponenti del centrodestra? Come mai nessuno anche dei 5 Stelle parla ora della vigilanza privata, nonostante Conte fosse venuto allo sciopero a Roma per il settore? Come mai la vigilanza privata non viene mai inserita all’interno dei programmi elettorali, nonostante conti migliaia di lavoratori che svolgono un servizio per garantire sicurezza? Angpg è pronta al dialogo con tutte le forze politiche per stilare un programma a tutela del settore della vigilanza, ma da mettere all’interno del programma elettorale, non per fare una riunione e prendere qualche voto. La vigilanza privata prenda spazio e diventi una forza di polizia ausiliaria con i stessi diritti delle forze dell’ordine e maggiori controlli da parte delle istituzioni tutte”. Alviti conclude ribadendo che “Angpg è pronta a un tavolo di confronto con qualsiasi forza politica”.