Con l’arrivo della Gen 5, la Glock si trova inusualmente a disporre di tre differenti tipologie di pistole in una stessa linea: Glock 17M (Fbi), 19 Mhs e Gen 5 (G17 e G19)
L’approccio evolutivo delle pistole Glock si può tranquillamente definire “cauto”, vero è che puntualmente sono arrivati aggiornamenti “generazionali” ma hanno sempre dimostrato una “uniformità” ben specifica. Tutto poi sembrava far presagire alla Gen 4 una lunga vita, sino a quando due importanti programmi americani hanno modificato i disegni della Casa (o accelerato gli eventi): prima il concorso dell’Fbi e poi l’Mhs – Modular handgun system dell’Us army.
Nella Glock 17M vincitrice del concorso Fbi, appaiono modifiche che anticipano quelle della Gen 5 soprattutto nel fusto: scompaiono i rilievi per le dita o finger grooves tipici della Gen 4, la parte finale dell’impugnatura verso il canale di alimentazione, appare adesso leggermente svasata e non più piatta come prima e internamente è flared, ossia altrettanto svasata per un migliore o più veloce inserimento del caricatore. Nel carrello poi, si nota l’arrotondamento degli spigoli del profilo di volata, soluzione precedentemente introdotta anche su altri modelli che agevola il reholstering. La leva di hold open nella 17M, diventa ambidestra: ossia, è posizionata su entrambi i lati del fusto. Una ulteriore e importante dipartita è l’abbandono della rigatura semipoligonale, in favore di una rigatura di tipo tradizionale. Molti e a questo punto, giustamente, hanno salutato l’arrivo della Gen 5 come la 17M “civile”: posto che la 17M rimanga confinata al contratto o disponibile unicamente per il mercato del Law enforcement.
Analogo destino sembrava riservato anche alla Glock 19 Mhs, ma pochi giorni addietro, alcuni rappresentanti ufficiali dell’azienda hanno confermato che la 19 Mhs verrà comunque commercializzata. La versione presentata al concorso americano (insieme alla 23 Mhs in .40 S&W) è decisamente particolare: carrello e canna sono quelli della 19 ma l’impugnatura è invece quella 17 con capacità di 17 colpi (o 19). Nella Glock 19 Mhs tra l’altro, debutta la nuova rigatura a profilo esagonale Gmb – Glock marksman barrel (passo 1:250 millimetri) voluta per migliorare le caratteristiche di precisione espresse nei desiderata del programma Mhs e adottata anche dalla Gen 5.
L’impugnatura è particolare e differente dalle altre: il front strap termina con un piccolo sperone che protegge l’ingresso del caricatore mentre nella cavità del back strap, trova posto un anello per il correggiolo. Sempre per le richieste del programma, oltre alla leva di hold open ambidestra vi è adesso anche la leva di sicura ambidestra e la meccanica interna, di conseguenza, viene rivista.
Infine giunge la Gen 5 che a quanto pare… è la “somma” della 17M più altre soluzioni inaugurate nella 19 Mhs. L’azienda si premura di specificare che sarebbero ben 20 le modifiche apportate alla Gen 5 rispetto alla Gen 4 tra cui, una revisione al sistema di scatto nelle sue articolazioni. Di fatto, queste tre pistole sono delle realtà distinte tra loro e creano un precedente piuttosto unico per l’azienda.
La 17M ha sicuramente aperto la via all’evoluzione ma la 19 Mhs ha aggiunto importanti soluzioni tecniche che si ritrovano oggi nella Gen 5 e questa, almeno, è disponibile a tutti. Merita sottolineare ancora una volta, poi, come i programmi militari/governativi, spingendo ogni volta verso l’alto l’asticella riguardo alle prestazioni delle armi, stimolino direttamente l’evoluzione nel settore civile e il beneficio risulti così “allargato”.