Il governo tedesco ha fatto marcia indietro sul provvedimento che avrebbe portato già dal 2023 la spesa militare annua al 2 per cento del Prodotto interno lordo. La clausola che avrebbe disposto ciò è stata, infatti, cancellata dal progetto di legge sul finanziamento del bilancio,approvata dal gabinetto del cancelliere Olaf Scholz (in foto). Era stato lo stesso Scholz, l’anno scorso, tre giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, ad annunciare la “svolta epocale”, dichiarando che “D’ora in poi investiremo più del 2 per cento del Pil nella nostra Difesa, anno dopo anno”.
Resta l’impegno a raggiungere l’obiettivo in questione, come peraltro richiesto dalla Nato, entro un periodo di 5 anni. Tra le motivazioni alla base della decisione vi sarebbero la recessione dell’economia tedesca e l’inflazione.