L’agenzia di stampa Primapress ha ripreso i dati di Gunpolicy.org, che propongono un parallelo tra la situazione statunitense e quella tedesca in materia di armi. I luoghi comuni che vorrebbero “più armi uguale più omicidi” vengono ancora una volta ribaltati.
Secondo quanto riportato, circa l’1,6 per cento della popolazione tedesca possiede un’arma registrata. Quindi, due milioni di persone (su 82 milioni di abitanti) posseggono poco meno di 5,5 milioni di armi. Il che fa della Germania il quarto Paese al mondo per numero di armi pro capite, dopo Stati Uniti, Svizzera e Finlandia. A queste vanno aggiunte, secondo stime la cui attendibilità è sempre dubbia, circa altri 20 milioni di armi detenute illegalmente.
Pur avendo uno dei tassi di possesso di armi più alti del mondo, si registra l’indice più basso di vittime per arma da fuoco. Secondo il professor Christian Pfeiffer del Kriminologische Forschungsinstitut Niedersachsen (Kfn), l’Istituto di ricerca criminologica della Bassa Sassonia, questo si spiega perché le leggi tedesche sono fra le più rigorose per quanto riguarda la valutazione dei requisiti per autorizzare il possesso. Coloro che vogliono una licenza devono avere almeno 18 anni ed essere sottoposti a un “controllo di affidabilità”, che comprende la verifica dei precedenti penali, se la persona è alcool o tossicodipendente, se ha malattie mentali o presenta altre particolarità che potrebbero renderla discutibile per le autorità.
Secondo il Bundeskriminalamt (Bka), la polizia federale, nel corso degli ultimi 20 anni i crimini commessi contro la persona con armi da fuoco – che comprendono l’omicidio e omicidio colposo – sono scesi da 783 nel 1995 a 130 nel 2015. Fra tutti i reati commessi durante lo scorso anno, 57 sono stati gli omicidi intenzionali.