Densità sezionale: rapporto fra il peso del proiettile, espresso in libbre, e il diametro al quadrato, espresso in pollici.
Deviazione standard: grandezza numerica utilizzata per conoscere la costanza fra più colpi di uno stesso lotto di cartucce di identico calibro. Si ottiene ricavando la media delle velocità di tutti i colpi e sottraendo questo dato a ogni singola misurazione. Si ottengono numeri (positivi e negativi) che prendono il nome di scarti. Se facessimo la somma degli scarti, otterremmo ovviamente zero. Tutti gli scarti devono avere segno positivo, perciò si elevano al quadrato tutti gli scarti, sommando i dati ottenuti e dividendoli per il numero di misurazioni effettuate. Estraendo, infine, la radice quadrata, si ottiene la Deviazione standard. Esempio: tre rilevazioni cronografiche hanno dato i seguenti valori: x1=233 m/sec, x2=234 m/sec, x3=228 m/sec; la media dei risultati è 231,7 m/sec. Sottraendo tale dato a ciascuna lettura si ottiene: +1,3; +2,3 e -3,7. Se non avessimo arrotondato il decimale della media, il risultato della somma degli scarti sarebbe 0.
Elevando al quadrato, si ottengono valori positivi, 1,69, 5,29 e 13,69, la cui somma è 20,67. Si divide per 3 (cioè il numero delle rilevazioni svolte) e si ottiene 6,89. Estraendo la radice quadrata, si ricava la nostra Deviazione standard, pari a 2,62.
Diottra: dispositivo utilizzato sulle carabine per dirigere con precisione l'arma sul bersaglio, in congiunzione con il mirino. Posta generalmente all'estremità posteriore del castello, si compone di uno zoccolo che reca una piattina in metallo o altro materiale con un foro centrale. Per mirare con la diottra, si traguarda con l'occhio attraverso il foro fino a trovare il mirino al centro di quest'ultimo e collimando entrambi al bersaglio.
Doppietta: fucile a canna liscia a due colpi, dotato di due canne indipendenti disposte una accanto all'altra. È detto, più propriamente, fucile a canne giustapposte.
Dorso: parte posteriore dell'impugnatura, in inglese detto backstrap.
Drilling: fucile basculante dotato di tre canne, le cui culatte sono disposte a formare un triangolo con il vertice in basso. Le due canne superiori, affiancate, sono generalmente lisce, mentre quella inferiore, centrale, è rigata. Si tratta di una tipologia di arma utilizzata a fini esclusivamente venatori, diffusa specialmente in Europa centrale.
Ejector: con questo termine si indica, generalmente, l'estrattore automatico di un'arma basculante. Questo, dopo aver estratto di pochi millimetri il bossolo dalla camera, lo espelle violentemente fuori, per l'azione di una molla.
Elevatore: soletta in metallo o plastica che comunica la spinta della molla del serbatoio alle cartucce.
Elsa: parte dell'impugnatura di una pistola semiautomatica che copre la porzione della mano compresa fra il pollice e l'indice.
Espulsore: dispositivo atto a proiettare il bossolo sparato fuori dall'arma.
Estrattore: leva incernierata all'otturatore o alla canna che provvede a estrarre il bossolo sparato o la cartuccia dalla camera di scoppio.
Express: fucile basculante a due canne giustapposte o sovrapposte. Rispetto alla doppietta o al sovrapposto ha la peculiarità di avere entrambe le canne rigate.
Fattore di potenza: parametro utilizzato nel Tiro dinamico, è espresso dalla formula PxV/1000, dove P è il peso del proiettile in grani, V la velocità in piedi al secondo. Nelle categorie Standard, Modified e Revolver si considera Major un fattore superiore a 170, Minor un fattore compreso tra 125 e 169,9. Per la Open, invece, il fattore Major si ha a partire da 160, mentre per la Production il fattore è unico e basta che non sia inferiore a 125. La differenza è importante, perché se colpendo la zona "A" (quella centrale) delle sagome in carta utilizzate nelle gare si assegnano 5 punti in ogni caso, sparando a fattore Major si assegnano 4 e 2 punti colpendo le zone più esterne "C" e "D", mentre sparando in Minor i punti sono rispettivamente 3 e 1.
Focone: piccolo foro che mette in collegamento la sede dell'innesco con la camera a polvere del bossolo. È anche detto foro di vampa. Nelle armi ad avancarica, è lo stretto canale che mette in comunicazione la culatta della canna con lo scodellino (armi a pietra focaia) o con la capsula (armi a percussione).
Fondello: parte posteriore del bossolo, comprendente l'orlo di presa dell'estrattore.
Fucile: con questo termine si intende, generalmente, un'arma lunga con canna di lunghezza superiore ai 550 mm.
Fucile ad ago: sviluppato per la prima volta dall'armaiolo prussiano Johann Nikolaus Von Dreyse nel 1848, consiste in un fucile con la canna chiusa posteriormente da un otturatore cilindrico scorrevole, all'interno del quale un sottile stelo in acciaio (ago) scattando spinto da una molla, attraverso un forellino nell'otturatore, colpisce l'innesco della cartuccia. Quest'ultima era costituita da un involucro di carta o di seta che racchiudeva la palla, la polvere e l'innesco. Quest'ultimo, generalmente, era posto tra la palla e la polvere, quindi l'ago doveva attraversare tutta la carica di lancio. Per evitare sfoghi di gas verso il tiratore, l'otturatore era dotato di una guarnizione in cuoio, caucciù o altro materiale elastico.
Fucile a canna liscia: arma lunga destinata principalmente all'utilizzo di munizioni a proiettile multiplo (pallini, pallettoni), poiché la canna, essendo sprovvista di rigature, non riesce a stabilizzare un normale proiettile singolo. Per il tiro a palla singola si utilizzano speciali proiettili con appositi rilievi elicoidali che, per azione dell'aria, provvedono a imprimere la rotazione sull'asse longitudinale indispensabile alla stabilizzazione in volo.
Fucile a canna rigata: arma lunga destinata principalmente all'utilizzo di munizioni a proiettile singolo che, forzando nella rigatura, ricevono un impulso rotatorio intorno al proprio asse longitudinale, che ne stabilizza il moto in volo. L'utilizzo di munizioni a pallini è sconsigliato in una canna rigata, perché le rigature deformano i pallini causando un allargamento anormale della rosata.