Porta il nome del dio slavo dei venti, è una “pistola” con 10 pollici di canna, calcio ripiegabile, slitte Picatinny e slot M-lok a profusione. Una vera Pdw per la difesa abitativa o il tiro ricreativo, ben fatta e molto precisa
La Stribog prende il nome dal dio slavo del vento (e del cielo, dell’aria…). Per la normativa europea, l'arma è considerata "pistola" poiché ha la canna più corta di 300 mm. Classificata sportiva, la Stribog Sr9 A2 ha canna di 10 pollici (250 mm) e lower receiver polimerico mentre il lower receiver della versione Sr9 A1 è in lega. La lunghezza di canna rimane invariata per i due modelli. La Casa slovacca produce in doppia versione anche la più compatta Stribog Sp9, denominata appunto Sp9 A1 o Sp9 A2. La pistola in prova accetta caricatori da 10, 20 e 30 colpi. Quelli che equipaggiano la Stribog importata da Paganini sono da 20 cartucce.La Stribog è una pistola semiautomatica con canna fissa, chiusura a massa, cane interno e percussore inerziale. Il caricatore è in materiale plastico traslucido, con costolature di irrigidimento e, sul lato destro, in prossimità dello spigolo anteriore, i numeri 10, 15 e 20 (a dire il vero non particolarmente visibili) che indicano le munizioni contenute. La carcassa, in lega leggera, è fornita superiormente di una guida Picatinny integrale, a tutta lunghezza, che supporta la diottra e il mirino. Le mire abbattibili sono in polimeri. La guida integrale Picatinny inferiore si estende per 130 mm circa. Gli slot M-lok, presenti su entrambi i fianchi della carcassa, ampliano la possibilità di montaggio di accessori. Versioni precedenti della Stribog avevano slot KeyMod. L’espulsore è fermato con due viti esagonali alla piastrina d’acciaio brunito che è visibile esternamente, sul lato sinistro della carcassa. La porzione superiore di quest'ultima, più stretta, presenta le aperture ambidestre di scorrimento della manetta d’armamento, che è reversibile. La manetta è “reciprocante”: essendo solidale all'otturatore, arretra a ogni colpo. Ecco perché è "vivamente consigliabile" posizionare la mano debole sul lower receiver, appena sopra il bocchettone del caricatore. Superfici laterali con texture grippante e appositi risalti frontali del lower receiver migliorano la tenuta della mano debole. La carcassa è aperta anteriormente, all'opposto è chiusa dal calcio ribaltabile. Lo snodo del calcio, che occlude la carcassa, si innesta a incastro e non può essere asportato finché la carcassa medesima non viene fatta basculare, per lo smontaggio ordinario. La canna, fissata alla carcassa, è solidale alla culla dalla quale è ricavato l'occhiello anteriore. All’occhiello sono fulcrati il lower receiver e l’hold open ambidestro. L'occhiello posteriore è in corpo unico con la carcassa. Quest'ultima presenta due aperture inferiori, che servono per l'alimentazione e il passaggio del cane. La canna ha rigatura a sei principi destrorsi: rilevanti lo spessore della camera di scoppio e l'estensione semicircolare della rampa d'alimentazione. La volata è filettata. Sull'arma in prova, un robusto anello innestato a incastro ferma il compensatore-spegnifiamma. All'uopo, l'anello è provvisto di un pistoncino caricato elasticamente. Il pistoncino impegna appunto la sede corrispondente dello spegnifiamma. Quest'ultimo, massiccio, ha due ampie luci laterali in volata, due fori per il deflusso dei gas di sparo sul lato sinistro e, infine, 5 fori sul lato destro: quattro di questi compongono una fila orizzontale, l'ultimo è posizionato al di sotto degli altri. L'otturatore costituisce un blocco unico con la guida della molla di recupero, la piastra posteriore che appoggia sul calcio e un'altra asta che pure lo collega alla piastra medesima. Detta piastra è interposta tra due spessi shock buffer. Il complesso appena descritto pesa oltre 800 grammi. Il lungo corpo superiore dell'otturatore, che scorre nella zona stretta della scatola di culatta, apprua il baricentro poiché si estende ben oltre la camera di scoppio. Il che migliora la controllabilità, unitamente all'ubicazione bassa della canna. L'otturatore propriamente detto, che incorpora il percussore e l'estrattore, è fissato a incastro al corpo superiore. La realizzazione, la finitura e la scorrevolezza dell'otturatore appaiono molto buone. Il lower receiver è agganciato alla carcassa con due perni che si sfilano da sinistra verso destra. Una molletta a filo impegna la corrispondente scanalatura di ciascun perno, per ridurne il rischio della fuoriuscita accidentale. Il lower receiver abbassa il peso e il costo dell'arma poiché è in polimeri. Una struttura interna al lower receiver, in acciaio, alloggia il gruppo di scatto. Il bocchettone svasato sveltisce l'inserimento del caricatore e il ponticello ampio permette il tiro con i guanti. L'impugnatura ambidestra è grippante, con uno sperone che rafforza l'appoggio del mignolo per chi abbia mani grandi. L'hold open, la sicura manuale e lo sgancio del caricatore sono ambidestri. Come già detto, la manetta d'armamento è reversibile. Attraverso un'apposita apertura del lower receiver è visibile il numero di matricola, che è riportato sul lato destro del pacchetto di scatto. Il numero di matricola è anche stampigliato su una placchetta metallica inglobata nella struttura polimerica del lower receiver, sullo stesso lato. Ancora, il numero di matricola è riportato sulla canna prima del rompifiamma, a ore 6. Infine, si ripete sull'otturatore. La sicura manuale ambidestra può essere inserita sia a cane armato sia a riposo. In quest’ultimo caso essa blocca il cane e, di conseguenza, inibisce lo scarrellamento.
La diottra e il mirino, in polimeri, sono abbattibili. La diottra è integrale a una piccola tacca alla quale si può ricorrere come back-up o qualora si vogliano impiegare riferimenti aperti. La tacca si scopre abbattendo la diottra. In modo analogo, ribaltando il mirino se ne scopre un altro, più piccolo e di forma squadrata. Il mirino principale ha un dot bianco che ne migliora la visibilità. Per l'installazione di sistemi di mira ausiliari e altri accessori, la carcassa è dotata di una slitta Picatinny superiore a tutta lunghezza e di un’altra slitta Picatinny inferiore, più corta, nonché di slot laterali M-lok.
Lo scatto è a un tempo, corto, pulito e privo di collasso di retroscatto. Per lo sgancio ho rilevato un peso di 3.300 grammi circa, valore consono al rispetto delle norme di sicurezza ma che al tiro sembra più leggero.
Per le prove pratiche ho sparato cartucce Fiocchi Black mamba e Top target, le prime con palla Fmjtc di 100 grs, le seconde con palla Rncp di 124 grs. Ho anche provato ricariche assemblate con bossoli Fiocchi, inneschi Cci small pistol, polvere Sipe N e tre tipi di palla: Fiocchi Fmj di 123 grs, Fiocchi Fmjtc di 123 grs e, infine, una palla in lega troncoconica della Igf, trafilata a .356" e ricoperta con un film plastico. Le dosi: 6,3, 5,7 e 4,3 grs rispettivamente per la Fiocchi Fmj 123 grs, la Fiocchi Fmjtc 123 grs e la palla in lega Igf di 130 grs. La dose di 6,3 grs, indicata per la palla Fiocchi Fmj di 123 grs, è massima, pertanto deve essere raggiunta per gradi, verificando la regolarità dell’andamento delle pressioni. La Stribog ha funzionato bene con i diversi caricamenti: regolari l'estrazione e l'espulsione dei bossoli, dai quali ho rilevato sfiancamenti anelastici normali per la tipologia dell'arma e il tipo di chiusura. Lo stesso dicasi per le tracce variabili di affumicatura. Potenti e centrate le impronte di percussione. Evidente l'incidenza della canna lunga nell'elevare le velocità, rispetto alle pistole semiautomatiche tradizionali: le Black mamba hanno viaggiato a 465 m/sec erogando una energia di 71 kgm. Le Top target hanno fornito un'energia di 56 kgm a 370 m/sec. Addirittura di 79 kgm l’energia delle ricariche con la Fiocchi Fmj di 123 grs (per una velocità di 442 m/sec). Nient’affatto disprezzabili anche le prestazioni delle ricariche, sia con la palla Fiocchi Fmjtc di 123 grs sia con la palla in lega Igf Tc di 130 grs, che hanno erogato rispettivamente 69 kgm a 414 m/sec e 52 kgm a 350 m/sec. Il peso della Stribog tiene bassa l’energia di rinculo. Calcolata ad arma scarica, è stata di 1,9 joule per le ricariche con la palla in lega; di 2,1 joule per entrambe le munizioni commerciali; di 2,5 joule per le ricariche con la Fiocchi Fmjtc di 123 grs e, infine, di 2,9 joule per le ricariche massime con la Fiocchi Fmj 123 grs. Ho effettuato le prove di precisione da 25 m sparando con appoggio anteriore. La Stribog ha sparato benissimo: ho ottenuto i migliori risultati con le Fiocchi Black mamba e con le ricariche con la Fiocchi blindata troncoconica. Buone le rosate delle ricariche con la palla in lega. Meno concentrati i raggruppamenti delle ricariche massime con palla ogivale blindata e delle Top target. Corretta la taratura delle mire di serie. A 25 m l’arma ha sparato solo un po’ in basso rispetto al punto mirato, il che è onestamente irrilevante. Infatti, chi desideri sfruttare appieno l’elevata precisione intrinseca potrà optare con facilità per il sistema ausiliario di mira che più gli aggrada, grazie alle slitte Picatinny e agli slot M-lok. Il che è vero anche per i sistemi che estendono la latitudine di impiego nelle condizioni di illuminazione sfavorevoli. Senza contare la possibilità di impiegare altri accessori come per esempio un’impugnatura anteriore a pistola. Il tiro rapido palesa la vera vocazione della Grand power, la stabilità è notevole e alle distanze maggiori si ottengono rosate raggruppate pur con cadenze sostenute. Nei tiri brucianti, sulle distanze relativamente brevi, le mire rimangono allineate e doppiare il colpo è agevole. Se si prolunga la serie, si nota come le reazioni allo sparo siano costituite da uno scuotimento dell’arma che però rileva pochissimo e manda tutti i colpi a segno con una facilità appagante. L’utilizzo della Stribog è agevolato, per i tiratori mancini, dai comandi ambidestri e dalla manetta d’armamento reversibile. Il bocchettone svasato sveltisce l’inserimento del caricatore. L’impugnatura ambidestra è grippante ed è buona anche la tenuta delle superfici del lower receiver destinate all’appoggio della mano debole. I comandi sono ben raggiungibili da parte dei tiratori con mani piccole, l’azionamento richiede uno sforzo normale. Nel riempire il caricatore, solo l’inserimento dell’ultimo colpo risulta forzoso. L’assetto raccolto dell’arma, il posizionamento basso della canna, la massa avanzata dell’otturatore, gli shock buffer e il pesante compensatore-rompifiamma, concorrono nel migliorare la controllabilità poiché mitigano il rinculo e il rilevamento. A calcio chiuso, la compattezza della Grand power è rimarchevole. L’apertura del calcio è immediata.
Produttore: Grand power, grandpower.eu
Importatore: Paganini, corso Regina Margherita 19 bis, 10124 Torino, fax 011.83.54.18, paganini.it, mail@paganini.it
Modello: Stribog Sr9 A2
Tipo: pistola semiautomatica
Calibro: 9×21
Impiego specifico: tiro a segno-difesa abitativa
Meccanica: chiusura a massa
Scatto: Singola azione
Alimentazione: mediante caricatore bifilare
Numero colpi: 20+1 (anche 10 e 30 colpi)
Percussione: mediante cane interno, percussore inerziale
Sicura: manuale ambidestra, sul lower receiver
Canna: lunga 254 mm (10”), rigatura destrorsa a 6 principi, la filettatura in volata è protetta da freno di bocca/rompifiamma amovibile
Mire: diottra abbattibile, in polimeri, con tacca di emergenza; mirino abbattibile, in polimeri, con mirino di emergenza; slitta Picatinny superiore a tutta lunghezza e una inferiore, più corta, integrali alla carcassa
Lunghezza: 761 mm con calcio aperto; 497 mm a calcio chiuso
Altezza: 204 mm senza caricatore
Spessore: 57-84 mm
Linea di mira: 335 mm
Peso: 2.876 g scarica
Materiali: canna e otturatore in acciaio al carbonio, carcassa in lega leggera, lower receiver in polimeri; la struttura che ospita il sistema di scatto è in acciaio; calcio in polimeri; caricatore traslucido in polimeri
Finitura: antiriflesso; l’otturatore e la manetta d’armamento sono bruniti
Classificazione: arma sportiva
Prezzo: 1.372 euro, Iva inclusa (1.558 euro versione Sr9 A1 con lower receiver in lega)