Guai con il Tar a Brescia e in Sicilia
Stop alla caccia in tutta la fascia costiera della Sicilia: il Tar di Palermo ha infatti accolto la richiesta di sospensione avanzata da Enpa, Lav, Legambiente, Man e Wwf contro il decreto del 31 agosto dell’assessore regionale all’Agricoltura e foreste, Michele Cimino, che disciplina la caccia nelle aree interessate dalle rotte migratorie degli uccelli soggetti a protezione speciale. Secondo le associazioni ambientaliste, Cimino non avrebbe dato corretta esecuzione…
Stop alla caccia in tutta la fascia costiera della Sicilia: il Tar di Palermo
ha infatti accolto la richiesta di sospensione avanzata da Enpa, Lav,
Legambiente, Man e Wwf contro il decreto del 31 agosto dell’assessore regionale
all’Agricoltura e foreste, Michele Cimino, che disciplina la caccia nelle aree
interessate dalle rotte migratorie degli uccelli soggetti a protezione
speciale. Secondo le associazioni ambientaliste, Cimino non avrebbe dato
corretta esecuzione alla decisione della magistratura amministrativa nel
proibire l’attività venatoria nelle rotte migratorie. Stop alla caccia, quindi,
in tutta la fascia costiera per almeno mezzo chilometro dalla battigia. fino a
quando la regione non individuerà con precisione le rotte migratorie da
sottoporre a tutela, qualsiasi forma di caccia sarà inoltre vietata in tutte le
29 Zps siciliane, comprese isole Pelagie, Egadi, Eolie, Ustica, Pantelleria,
Piana di Gela, Saline di Siracusa. Problemi anche nel Bresciano: dopo lo stop
alla preapertura del Tar di Brescia, bocciata anche la decisione della giunta
provinciale che attribuiva due giorni alla settimana di caccia aggiuntiva alla
migratoria nei mesi di ottobre e novembre. Adesso, si potrà sparare solo per
tre giorni alla settimana, non cinque. Un’altra ordinanza del Tar, recepita
dalla Provincia, ha vietato nei giorni scorsi la caccia vagante all’avifauna
migratoria nei valichi alpini Maniva e Colle San Zeno. «Il Tar», ha commentato
l’assessore provinciale alla caccia Alessandro Sala, «basa il suo giudizio
esclusivamente sul parere negativo dell’Ispra, senza commentare i dati forniti
da noi. A questo punto si dubita persino che siano stati letti».