Su alcuni fucili e moschetti ’91 si riscontra un punzone raffigurante due fucili incrociati sopra un bersaglio. Tante le leggende per spiegarne il significato, ma qual è la verità?
Sul lato sinistro della culatta di fucili e moschetti modello 1891 capita talvolta di riscontrare un punzone particolare, costituito dalla sagoma di due fucili incrociati sovrastati da due cerchi concentrici. In alcuni casi, il punzone è particolarmente ben eseguito, in altri casi appena accennato e poco distinguibile da una semplice “X”.
Sul significato di tale simbolo abbiamo ascoltato, negli anni, le più fantasiose teorie, spesso supportate da armieri che tentavano di far “lievitare” il valore del proprio fucile con una bella storia. Abbiamo, per esempio, sentito dire che questo punzone fosse apposto sulle armi più precise, selezionate per i tiratori scelti; altra favola vorrebbe, invece, che questo punzone fosse apposto sulle armi assegnate alle società di Tiro a segno. In ogni caso, entrambe le teorie prevedono che i fucili dotati di questa caratteristica siano “pochissimi” e, quindi, “rarissimi”.
Ebbene, anche sui Vetterli si riscontra questo punzone e il significato arriva da Armi e Tiro, il libro scritto da Alfeo Clavarino nel 1890. Clavarino descrive minuziosamente nel suo libro il procedimento di fabbricazione del fucile Vetterli e, al termine delle fasi di produzione, ecco cosa accadeva: “Prima di essere messe in servizio, le armi devono subire un’ultima collaudazione per cura di apposita Commissione. Questa sceglie a caso il 10% tra le armi già collaudate e su di esse eseguisce tutte quelle visite e prove che crede convenienti per riconoscere il grado di esattezza della lavorazione; in pari tempo fa la prova di permutabilità delle parti, scomponendo le armi senza però togliere le culatte mobili, rimescolandone le parti ed osservando se tutte si possono ricomporre. Dopo che la Commissione ha esaurito il suo compito, le armi subiscono la prova di precisione. Questa consiste nel fare cinque colpi al cavalletto contro bersaglio posto alla distanza di 200 metri, impiegando la cartuccia normale. Questo tiro serve di controllo generale alla fabbricazione e nello stesso tempo offre il mezzo di accertarsi dell’esatto collocamento dei punti di mira. L’arma viene accettata ed introdotta nei magazzini, allorché il centro della rosa dei tiri non dista più di m. 0,10 dal punto mirato e le deviazioni medie orizzontali e verticali non superano rispettivamente m. 0,11 e 0,13. Se vi è qualche colpo anomalo si scarta. Le armi sottoposte alla prova di precisione portano come distintivo speciale sulla seconda faccetta di destra un bollo rappresentante due fucili incrociati e sormontati da due circoletti concentrici”.
Con l’adozione del fucile 1891, si portò il punzone dal lato destro a quello sinistro, ma il significato restò il medesimo. La prova veniva svolta alla distanza di 200 metri tirando sei colpi, che non dovevano avere scostamenti dal centro della rosata rispetto al centro del bersaglio di oltre 20 centimetri in senso laterale e 25 centimetri in senso verticale, con deviazioni medie laterali e verticali massime ammesse, rispettivamente, di 5 e 6 centimetri. In realtà, dei fucili scelti per la prova di precisione veniva provato solo il 10 per cento (quindi l’uno per cento del totale prodotto), ma se tra questi fucili non vi era più di un esemplare che alla prova avesse dimostrato un rendimento inferiore al minimo previsto si considerava provato tutto il lotto, che veniva opportunamente contrassegnato. Se, invece, alcuni fucili del primo gruppo avessero dato risultati inferiori al minimo ammesso, si sarebbe provato tutto il campione del 10 per cento dei fucili selezionato per la prova di esattezza. Quindi, in pratica, le armi provviste di questo punzone non sono “le più precise” tra tutte quelle esistenti, ma sono solo quelle che effettivamente sono state provate nel tiro (o appartenenti allo stesso gruppo di queste). Nulla esclude che possano esservi fucili o moschetti sprovvisti di punzone che, malgrado ciò, possiedono una precisione intrinseca superiore ad armi che, invece, hanno il fatidico punzone. E anche la proporzione di armi contrassegnate è fissa, pari al 10 per cento delle armi esistenti. Non si tratta, quindi, di “poche decine” come taluni vorrebbero. Ciò non esclude che, in seguito, queste armi possano anche essere state impiegate da tiratori scelti o da società di Tiro a segno, in quanto si poteva contare che avessero le qualità minime di precisione richieste per tali scopi. Molto più comodo scegliere una di tali armi piuttosto che provare personalmente decine di fucili cercando di trovare quello o quelli più precisi. Il punzone, tuttavia, è stato apposto prima di tali utilizzi, non durante né dopo.