I siciliani non ci stanno
L’Assocazione siciliana caccia e natura ha inviato una lettera aperta al presidente della repubblica, ai presidenti delle due camere e ai presidenti dei gruppo parlamentari di camera e senato, per stigmatizzare l’attuale situazione della caccia in Italia: “Il caos normativo di questo bimestre”, si legge nel comunicato, “ha lasciato un ricordo indelebile nel popolo dei cacciatori. Il ministro Pecoraro Scanio ha scippato alla presidenza del consiglio dei ministri l…
L’Assocazione siciliana caccia e natura ha inviato una lettera aperta al
presidente della repubblica, ai presidenti delle due camere e ai presidenti dei
gruppo parlamentari di camera e senato, per stigmatizzare l’attuale situazione
della caccia in Italia: “Il caos normativo di questo bimestre”, si legge nel
comunicato, “ha lasciato un ricordo indelebile nel popolo dei cacciatori. Il
ministro Pecoraro Scanio ha scippato alla presidenza del consiglio dei ministri
la vigilanza sull’Istituto nazionale della fauna selvatica e ne ha affidato il
controllo al ministero dell’Ambiente, stravolgendo peraltro quanto previsto
dalla legge 157/92. Questo istituto deve necessariamente mantenere un alto
profilo di autonomia svincolato dai condizionamenti politici di chi
accanitamente porta avanti battaglie ideologiche contro l’attività venatoria.
Non va trascurato, inoltre, che le regioni hanno perso la prerogativa di
definire, insieme ai ministeri competenti, le linee di indirizzo per la
regolamentazione dei siti Sic e delle Zps. Vogliamo esortare la parte più
attenta di questa coalizione di governo, ricattata da una sparuta minoranza
dell’arcipelago animal-ambientalista, al ripristino della piena autonomia del
mondo scientifico nel rispetto dell’evoluzione federalista dello Stato”.