Confermato con un filmato l’avvistamento del cane procione in Italia. Un’altra specie non autoctona che promette danni ambientali al pari di nutria, cormorano e altre specie alloctone
Dopo rari avvistamenti, mai confermati però da prove, un filmato realizzato da una fototrappola ha consentito finalmente di fornire conferma della presenza in Italia del cane procione. Un esemplare è stato, infatti, immortalato in Friuli Venezia Giulia. L’avvistamento è stato realizzato dal fotografo Stefano Pecorella nei pressi del fiume Torre, in provincia di Udine. Già si accomuna la presenza di questo animale a quello della nutria, in termini di dannosità. Rammentiamo sommariamente che il cane procione è una volpe indigena dell’Asia Orientale, presente anche in Siberia orientale, Giappone e Indocina. Ha i tratti sia dei caniformi sia dei procionidi e dei tassi. Animale notturno e opportunista, vive e caccia di notte nutrendosi di piccoli anfibi delle zone umide, piccoli volatili ma anche tanti nidiacei, così come di bacche e altri vegetali. Non è in pericolo di estinzione, anzi è considerato a rischio minimo perché ben diffuso nei Paesi d’origine. È considerato nocivo in Europa perché minaccia le popolazioni di uccelli che vivono a terra e gli anfibi. Oltretutto è possibile portatore di rabbia. Gli avvistamenti nell’Italia Nord orientale erano già stati segnalati ma adesso ci sono, e non avevamo dubbi, certezze che la specie pian piano sta entrando a vivere stabilmente anche da noi. Però stavolta dovremmo essere preparati e prendere opportuni provvedimenti. Il cane procione non è un animale autoctono, non appartiene alla nostra fauna. Per cui sarebbe la solita invasione di una specie che può portare solo problemi e non certo biodiversità che, invece, deve favorire il fiorire e il perpetuarsi di tutte le specie autoctone. Altrimenti ripeteremo il problema nutria e cormorano il dramma dei pesci siluro nei fiumi del Nord o i parrocchetti verdi che hanno invaso e soppiantato, purtroppo, molte specie di uccelli nostrani. Che nelle nostre città sia pieno di gabbiani, falchi, cinghiali, volpi non vuol dire che la natura finalmente si riappropri dei propri spazi ma, invece, che il nostro territorio urbano produce troppa spazzatura incontrollata e al pari porta topi, blatte eccetera. La vera Natura deve vivere nella Natura vera. Fuori delle città. Per cui stavolta pensiamoci per tempo. Il cane procione non ci appartiene.