Grilletto dritto e incavo sotto al ponticello per migliorare la presa; elsa maggiorata e predisposizione per il montaggio del red dot Romeo1. La crossover della capostipite ha una capacità di 17 colpi, ma la canna lunga solo 100 millimetri
È quasi inutile ricordarlo, ma il mercato d’Oltreoceano non ha praticamente mai smesso di “dettare le tendenze”, anche ai produttori del Vecchio continente. Succede con qualsiasi tipologia di arma, lunga o corta che sia. E la gamma P320 non ha potuto resistere a queste spinte. Così, della M17, che si è fatta apprezzare per parecchie novità, a partire dallo chassis interno e indipendente dal fusto, che garantisce massima modularità al sistema, non era passata inosservata un’impugnatura più verticale o, meglio, con l’angolo impugnatura-fusto più chiuso rispetto a molte pistole dell’ultima generazione. Ma gli appassionati statunitensi, si sa, hanno punti di riferimento dai quali faticano a discostarsi, tant’è che hanno accolto con entusiasmo la X-series, e tra la loro la X-carry, che proponeva un angolo più aperto, guarda caso molto più simile a quello della immarcescibile 1911 Government. E alcune delle novità adottate su questa pistola riguardano proprio l’impugnatura e il fusto, soluzioni che, soprattutto dopo la prova in poligono, sarebbe riduttivo catalogare come semplici interventi estetici. Prima di tutto, l’elsa maggiorata che insieme alle altre soluzioni introdotte sull’impugnatura consentono una presa molto più, a tutto vantaggio della controllabilità degli effetti del rinculo e, soprattutto, del rilevamento della volata, che con certe munizioni più esuberanti potrebbe verificarsi con una canna da compact come è quella della X-carry, che è lunga 100 millimetri. Su questa versione, i tecnici Sig hanno anche interrotto una tendenza che da alcuni anni accompagna le nuove semiautomatiche con fusto polimerico: quella dei dorsalini intercambiali, per adattare l’impugnatura alle dimensioni delle mani dell’utilizzatore. Sulla X-carry, backstrap e front strap presentano una texture grip “stipplata”, che interessa soltanto la parte inferiore della superficie e che al di là dell’orrendo aggettivo aiutano a ottenere un’ottima impugnabilità della pistola. I pannelli laterale dell’impugnatura sono piatti e nella porzione tra la parte alta del front strap e il ponticello di protezione del grilletto è stato ricavato uno smusso che insieme a tutte le altre soluzioni appena descritte consente una presa molto alta. Senza dimenticare che alla canna da pistola compact è abbinata un’impugnatura full size, con caricatore delle capacità di 17, che se da una parte la rende un minimo meno occultabili in abiti civili, dall’altra oltre ad aumentare il volume di fuoco aiuta non poco a impugnare molte meglio rispetto alle impugnature di certe compact e di tutte le sub compact. Per finire con il fusto, sul dust cover è stata ricavata la rail che consente di agganciare alla pistola o una torcia tactica o un laser di puntamento.
Un’altra soluzione adottata dai tecnici Sig è quella di rendere immediatamente optic ready la X-carry che, quindi, non ha due versioni: anche questa soluzione la rende diversa dalla “cugina” P320 compact, con la quale non va confusa. Quest’ultima, infatti, oltre a non avere la predisposizione per il montaggio del red dot, mantiene anche l’angolo dell’impugnatura come la capostipite, oltre ad avere caricatore da 15 colpi. La tacca di mira, la cui superficie anteriore è perfettamente piatta, per consentire di armare la pistola anche con una sola mano, utilizzando una superficie rigida come potrebbe essere un tavolo o anche (lasciando queste pratiche a chi è capace…) con la cintura dei pantaloni, è parte integrante del coperchietto di chiusura della fresatura nella quale si posiziona la piastrina a cui va agganciato il red dot. La fresatura è stata realizzata per ospitare il Sig Romeo1, ma anche il Leupold Delta point, due dei red dot più diffusi negli Stati Uniti. Per rimuovere la tacca e coperchietto, si deve agire su due viti, anche se per accedere a una delle due è necessario smontare il carrello. Ovviamente, la tacca di mira è fissa, così come fisso è il mirino: sull’esemplare della nostra prova, era presente il Tg-H3 della statunitense Truglo, mirino al trizio per la collimazione nella semi oscurità.
Meccanicamente, invece, la X-carry non poteva discostarsi dalla sua progenitrice: il sistema di chiusura è il Browning modificato, con lo zoccolo inclinato ricavato sotto la culatta della canna, che interagendo con il traversino causa l’abbassamento della parte posteriore della canna, e il profilo squadrato della parte superiore della camera di cartuccia, che contrasta con la parte anteriore della finestra di espulsione, al posto dei risalti semilunari ricavati sulla canna e all’interno del carrello. Confermato anche la soluzione dello chassis in acciaio, posizionato all’interno del fusto, con guide di scorrimento del carrello e il congegno di scatto: l’operazione per rimuovere lo chassis non è troppo complicata e ciò agevola anche la possibilità di sostituire il fusto. La percussione resta la classica di tutte le striker, cioè a percussore lanciato. Diversa, invece, la soluzione adottata per il grilletto: sulla Xcarry è dritto, in acciaio, e devo dire che dopo un po’ di colpi per prendere confidenza non è affatto male! La leva di sblocco del carrello è ambidestra, mentre il pulsante di sgancio del caricatore è reversibile, per adattarsi anche ai tiratori mancini. Il carrello è in acciaio inossidabile con finitura Nitron nera, resistente alla corrosione, soluzione che ha avuto il suo peso anche nella “corsa” all’esercito statunitense. Da sotto la tacca di mira fino all’estremità anteriore, il carrello è solcato da una linea che riduce le dimensioni degli intagli di presa anteriori, mentre quelli posteriori sono ben dimensionati, per niente taglienti.
Ho avuto la possibilità di provare la P320 X-carry nel tunnel della Bignami di Ora (Bz), importatore che distribuisce in Italia le pistole Sig Sauer. L’ho provata con quattro munizioni commerciali e oltre a ottenere raggruppamenti che sono risultati variabili dal discreto al molto buono devo dire che mi sono divertito a utilizzare questa pistola. Come dicevo all’inizio, le soluzioni apportate rispetto alla serie “base” della P320 non sono affatto estetiche, ma apportano oggettivi miglioramento, in particolare, nella gestione e nel controllo della pistola. È subito percepibile l’assetto diverso da molte altre semiauto dello stesso segmento, con una presa molto più alta, postura che si tramuta in un miglior controllo del rilevamento della volata. Condizione verificata anche con le pepate Fiocchi Black mamba che servono sempre come metro di paragone, viste le prestazioni velocitarie davvero superiori alla media delle altre 9×21 di serie. Anche l’incavo nella parte superiore del front strap ha fatto, al quale non sono assolutamente abituato, ha sentire il suo influsso positivo. Ho sparato a 15 metri, distanza che mi sembra più che probante per una pistola destinata porto occulto e, più in generale, alla difesa (per questo motivo l’ho voluta testare soltanto con munizioni commerciali). Il peso, leggermente superiore a qualche sua concorrente, in mano non si è fatto sentire e, anzi, ha influito positivamente, anche perché ben distribuite e bilanciato. Il mio giudizio, dunque, non può che essere positivo, comprese le sensazioni nella gestione dello scatto in Singola azione (camerando la cartuccia, si ha il completo armamento del percussore), ben assecondato dalla forma dritta del grilletto. Lo spessore dell’impugnatura così come il suo disegno con pannelli laterali, e senza dorsalini, mi è piaciuta molto e l’ho trovato molto istintiva. Se vogliamo proprio trovare un difetto, direi il prezzo, sensibilmente superiore all’agguerrita concorrenza.
La prova completa su Armi e Tiro di gennaio 2020
Produttore: Sig Sauer, 72 Pease boulevard, Newington (New Hampshire), sigsauer.com
Distributore: Bignami, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471.80.30.00, info@bignami.it, bignami.it
Modello: P320 X-carry R2
Tipo: pistola semiautomatica
Destinazione d’uso: porto occulto, difesa abitativa
Calibro: 9×21
Funzionamento: chiusura geometrica a canna oscillante
Alimentazione: caricatore bifilare a presentazione singola
Capacità caricatore: 17 colpi
Canna: lunga 100 mm (3,9”)
Lunghezza totale: 188 mm (7,4”)
Spessore: 33 mm (1,3”)
Altezza: 140 mm (5,5”)
Peso: 750 grammi
Scatto: grilletto dritto X-serie
Percussione: percussore lanciato
Sicure: sicura automatica al percussore, avvisatore laterale e sopra la canna di colpo camerato
Mire: con riferimento al trizio e piastrina rimovibile, modalità optic ready, per l’installazione del Sig Romeo 1; Picatinny rail sul dust cover per il montaggio di laser o torcia
Materiali: canna in acciaio al carbonio; fusto in polimeri (chassis interno in acciaio inox); carrello acciaio inox
Finitura: Nitron per il carrello
Qualifica: arma comune
Prezzo: 1.138 euro, Iva inclusa