“Al governo piace vessare i cacciatori”. Inizia così, senza giri di parole il comunicato congiunto della Confederazione cacciatori toscani (Federcaccia, Arcicaccia, Anuu), dopo la decisione “carbonara” assunta dal governo giovedì 30 giugno. Per l’ennesima volta, i cacciatori sono vittima di decisioni che non soltanto si reggono su presupposti inconsistenti, ma che piovono dall’alto senza alcun coinvolgimento da parte dei rappresentanti la categoria dei cacciatori.
“Nelle pieghe della comunitaria 2015/2016”, si spiega nel comunicato della Confederazione cacciatori toscani, “approvata in via definitiva il 30 giugno e che ricalca quella già approvata dal senato il 10 maggio scorso, il governo al gran completo, con in testa il suo presidente, ha inserito una norma che obbliga a segnare sul tesserino i capi di migratoria al momento dell’abbattimento e non a fine giornata come finora previsto dalla legge. Per quanto riguarda caccia e gestione faunistica, questo governo davvero non finisce mai di stupire, caratterizzandosi per proposte e provvedimenti decisamente vessatori e dettati da una pulsione di preventiva sfiducia nei confronti dei cacciatori. Come diversamente spiegare la norma in questione? Del tutto immotivata sotto il profilo della raccolta dei dati, che già i cacciatori effettuavano come disposto dalla legge, non reca alcun beneficio e ha il solo effetto di recare disagio e fastidio. Ma a questo governo poco interessa la sostanza, in questo caso come, in generale, quando si tratta di gestione di fauna e caccia. Un governo che persevera nello scippo delle risorse dovute, trattenendo indebitamente il 50% delle tasse di concessione governativa che per legge (finanziaria del 2001) dovrebbe essere stornate alle regioni per la migliore amministrazione della materia, che non spende una parola o un provvedimento su un tema come quello degli ungulati, divenuto emergenza nazionale, che pochi mesi fa impose ingiustificatamente la chiusura anticipata a beccaccia e ad altre specie, che negli ultimi tempi non ha trovato di meglio che adoperarsi, giungendo fino alla corte costituzionale, per cassare un provvedimento della regione Toscana, quello sugli Atc, finalizzato al risparmio e all’ottimizzazione delle risorse. Prevaricazioni e vessazioni inaccettabili, che non smetteremo di denunciare e non ci stancheremo di combattere”.
Alla camera dei deputati, aggiungiamo noi come nota di cronaca, la Lega Nord è stato l’unico partito a presentare emendamenti in commissione e in aula, ma senza raccogliere l’appoggio di nessuna altra forza politica di opposizione (o, perché no?, di governo).