Uomini, mezzi, professionalità e competenze di altissimo valore al servizio del Paese in questa emergenza
Le forze armate italiane sono state impegnate fin dal primo giorno dell’emergenza covid-19. Inizialmente, con i voli dell’aeronautica militare hanno assicurato il rientro dei connazionali da Wuhan in Cina e dalla nave Diamond Princess nella baia di Fukuyama in Giappone. Successivamente, con l’esercito hanno reso possibile il soggiorno dei nostri connazionali rientrati dalla Cina presso le infrastrutture del Centro sportivo olimpico e del policlinico militare del Celio per il periodo di sorveglianza sanitaria.
Attualmente l’impegno delle forze armate risulta complesso, articolato e diversificato. In Lombardia, epicentro dell’emergenza, più di 60 unità tra personale medico e infermieristico dell’esercito italiano, marina militare, dell’aeronautica militare, e dell’arma dei carabinieri sono intervenuti in concorso all’ospedale di Lodi e ai due ospedali di Alzano e Bergamo. Sono stati allestiti due ospedali da campo a Piacenza e Crema, a integrazione delle strutture ospedaliere locali. Il personale sanitario militare della forza armata interviene anche a Cuneo, a Troina in provincia di Enna e a Merlara in provincia di Padova. Attivabili, su richiesta delle autorità competenti 6.800 posti letto per l’osservazione dei pazienti che non necessitano di cure di terapia intensiva, 5 ambulanze, 5 elicotteri Ab412 idonei a muovere pazienti in biocontenimento, elicotteri Nh90 e Ch47 con maggiore capacità di trasporto e 3 aerei da trasporto.
Il 7° Reggimento Difesa Cbrn “Cremona”, nell’ambito delle attività volte a contenere e contrastare la diffusione del covid-19, dall’inizio dell’emergenza, sta fornendo squadre altamente specializzate di difesa chimica biologica radiologica e nucleare, in supporto al trasporto in biocontenimento e alla decontaminazione di personale, mezzi, materiali e ambienti, in varie parti d’Italia e soprattutto in provincia di Bergamo dove coordinano e operano al fianco di squadre di specialisti russi.
Più di 4.800 donne e uomini delle forze armate sono attualmente impegnati nelle attività legate alla corretta attuazione delle misure adottate per il contenimento del coronavirus. Dall’inizio dell’emergenza la difesa ha predisposto un piano di trasporti aereo e terrestre da integrare alle esigenze della protezione civile e accelerare su tutte le aree del Paese la distribuzione dei materiali acquisiti e stoccati. Ha predisposto strutture per lo stoccaggio di materiali nelle città di Bari, Lamezia Terme, Palermo e Cagliari, che insistono lungo le principali vie stradali e nelle vicinanze di porti e aeroporti con un grande valore strategico per la ricezione, lo stoccaggio e l’invio dei dispositivi sanitari anche nelle regioni del Sud.
Vi è poi il prezioso contributo dei circa 7.300 soldati impegnati nell’operazione “Strade sicure”, che l’esercito fornisce alle Forze dell’Ordine. Molti di questi soldati, a disposizione delle autorità prefettizie, sono stati destinati al controllo del territorio e alla verifica degli spostamenti dei cittadini sul territorio nazionale, evidenziando elevato spirito di sacrificio, responsabilità e una grandissima capacità di adattamento di cui tutta la forza armata ne è orgogliosa.
Da subito in prima linea nel contrasto all’ espansione del virus, l’esercito ha messo, sta mettendo e continuerà a rendere disponibili tutte le capacità e competenze richieste, proprie di una forza armata che da molti anni, grazie al continuo addestramento e ai molteplici impegni internazionali, ha sviluppato professionalità ed eccellenze uniche. Molto importante in questo momento anche il sostegno umano e le attestazioni di gratitudine che gli uomini e le donne dell’esercito, stanno ricevendo dalla popolazione italiana, che, mai come in questo periodo, ne sta apprezzando la serietà, il coraggio, l’abnegazione e l’estrema professionalità.