Il senatore vuol “disarmare” i cacciatori
Il quotidiano Brescia Oggi ha pubblicato alcune dichiarazioni del senatore bresciano dei Verdi Gianpaolo Silvestri, che meritano un esame pù approfondito: “Le leggi regionali sulle deroghe in materia di caccia erano un inganno nei riguardi dell’Unione europea; erano funzionali a logiche elettorali ma in spregio all’ambiente e al rispetto degli animali. Bene ha fatto il ministro Pecoraro Scanio ad abolirle con il decreto legge. D’altronde non è possibile fare leggi ten…
Il quotidiano Brescia Oggi ha pubblicato alcune dichiarazioni del senatore
bresciano dei Verdi Gianpaolo Silvestri, che meritano un esame pù approfondito:
“Le leggi regionali sulle deroghe in materia di caccia erano un inganno nei
riguardi dell’Unione europea; erano funzionali a logiche elettorali ma in
spregio all’ambiente e al rispetto degli animali. Bene ha fatto il ministro
Pecoraro Scanio ad abolirle con il decreto legge. D’altronde non è possibile
fare leggi tenendo conto solamente del mondo venatorio e delle lobby economiche
collegate. Sono convinto che larga parte della popolazione italiana, ma anche
bresciana, sia favorevole a una regolamentazione dell’attività venatoria.
Personalmente poi, sono contrario al fatto che nelle case dei cacciatori ci
siano armi anche quando è finita la stagione venatoria. Per questo sto pensando
a una proposta di legge che obblighi i cacciatori a depositare le doppiette in
uffici preposti o nelle caserme delle forze dell’ordine nei periodi di fermo.
Mi sembra un buon deterrente nei confronti di tanti delitti che purtroppo si
consumano tra le mura di casa”. Silvestri è anche convinto che sul lungo
periodo la caccia sia uno sport che andrà sparendo: “credo che si vada verso
una mutazione culturale che porterà alla sua fine. Anche perché tra
cinquant’anni non so quali volatili ci saranno ancora da cacciare”.
Al senatore Silvestri facciamo, naturalmente, i migliori auguri per il
prosieguo della sua attività politica, auspicando soltanto, magari, che si
informi un po’ meglio sulle materie che intende trattare e sulle quali pretende
anche di legiferare. Per esempio, potrebbe meditare sul fatto che le stesse
armi che i cacciatori utilizzano durante la stagione venatoria vengono
utilizzate, in tempi di caccia chiusa, per attività sportive riconosciute dal
Coni (Tiro a volo, Tiro di campagna, Percorso di caccia, tiro alla sagoma di
cinghiale). Per quanto riguarda la caccia in deroga, è prevista da una legge
europea e applicata dalle regioni con criteri scientifici. Anche noi siamo
convinti che l’attività venatoria debba essere regolamentata, soprattutto in
modo chiaro: esattamente l’opposto di quanto è riuscito a fare il decreto, come
hanno ammesso esponenti illustri della maggioranza. Forse, però, bisogna
intendersi sul concetto di “regolamentazione”: per noi vuol dire “dare regole”,
per il senatore forse vuol dire “proibire del tutto”…