Con ordinanza n. 05447 del 5 settembre scorso, il Tar del Lazio (Sezione seconda Ter), ha respinto il ricorso di una associazione animalista, che aveva chiesto la sospensione della circolare esplicativa emanata lo scorso febbraio dai ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, per risolvere i problemi interpretativi del regolamento europeo sul bando del piombo nelle zone umide.
Sono, tuttavia, le parole scelte dai giudici a determinare un effetto dell’ordinanza molto superiore a quello determinato dalla specifica contingenza: i giudici infatti hanno osservato che il ricorso in via cautelare non fosse ammissibile perché “l’atto gravato (già definito quale mera “circolare esplicativa” dagli stessi Ministri che lo hanno adottato) è notoriamente inidoneo – per natura, forma e procedimento – ad incidere sulle puntuali previsioni del Regolamento sovranazionale, che sono quindi all’attualità pienamente cogenti e direttamente applicabili dai competenti Organi accertatori e giudicanti, nell’invariato testo dettato dal Legislatore europeo”.
Sulla questione hanno espresso il proprio commento i deputati del Partito democratico Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo in Commissione agricoltura e Ambiente della camera: “Anziché perdersi in operazioni spot, come la circolare in questione, i ministri Lollobrigida e Pichetto farebbero bene ad intervenire con provvedimenti che hanno valore di legge, come hanno richiesto le stesse associazioni venatorie, per risolvere le criticità derivanti dall’applicazione della direttiva con particolare riferimento alla necessità di definire cartograficamente le zone umide e di consentire il trasporto delle diverse tipologie di munizionamento sul terreno dell’attività venatoria precludendo ovviamente la possibilità di utilizzo di quelle con il piombo nelle aree umide vietate”.