Spettabile redazione di Armi e Tiro,
il “venerdì nero” vissuto dalla sezione Tsn di Cosenza (www.tsncosenza.it) il 17 maggio 2013 rappresenta una ferita dolorosa ed insanabile ed una bruttissima pagina per lo Sport nella nostra città. Come riportato negli articoli del giorno successivo, “un imponente spiegamento di forze” composto da Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco, operai del comune, mezzi di ogni tipo, ambulanze, ha preso possesso del Poligono di Tiro “per assicurarsi che lo sgombero disposto dal dirigente comunale Cucunato andasse in porto”. È stato giustamente riportato che “davanti al Poligono hanno stazionato anche un'ambulanza e diverse pattuglie di Polizia e Carabinieri, allertate soprattutto per prevenire eventuali problemi di ordine pubblico. Ad ogni modo non si è registrato nessun intoppo”.
E non poteva essere diversamente, se si pensa che i frequentatori della Sezione di Cosenza del Tiro a Segno che, non lo si dimentichi, è soprattutto una Società Sportiva, sono ragazzini ed adolescenti dai 10 anni in su, avvocati, medici, ingegneri, giornalisti, appartenenti alle Forze dell'Ordine, guardie giurate ed anche cittadini muniti di porto d'armi che, per tale stato, devono essere in possesso di una fedina penale immacolata. Quale pericolo o intoppo poteva derivare da queste persone oppure da Istruttori e Tecnici Federali, Medici Sportivi Federali, Giudici di gara o dal Consiglio Direttivo, tutti sbalorditi dalla spropositata reazione messa in campo dal Comune, dal quale ci si aspettava, in attesa che il 20 giugno 2013 il Tar della Calabria si pronunciasse sulla questione, che venissero soltanto apposti i sigilli alla struttura per impedirvi l'accesso fino alla pronuncia dell'Organo Amministrativo, lasciando però integre le strutture dell’unica Sezione di Tiro a Segno della provincia!
Ed invece tutti, compresi i piccoli tiratori di 10 anni, hanno dovuto assistere sgomenti ed increduli in televisione alle violente immagini nelle quali gli addetti allo sgombero procedevano a tagliare i lucchetti, a forzare le porte messe a tutela delle strutture, a sventrare le casseforti con la fiamma ossidrica per asportare le armi e gli attrezzi sportivi con i quali, fino a pochi giorni prima, si erano allenati ed avevano partecipato a manifestazioni sportive di rilievo nazionale. Sembrava di assistere ad un film sul crimine oppure ad un servizio giornalistico sull'assalto ad un fortino mafioso!!
E non può essere di sollievo alla ferita provocata allo sport cittadino la notizia riportata dai quotidiani locali che, mentre la prestigiosa scuderia Ferrari di Maranello, in una lettera indirizzata al Sindaco di Cosenza, manifestava la sua estraneità ai progetti della Giunta Comunale, un Team di Automobilismo comunicava l'arrivo nell'ex-Bocciodromo di autovetture Ferrari da competizione. Stiamo parlando di due discipline nettamente distinte, con la sola differenza che una viene incentivata e l'altra viene distrutta, con il disappunto di chi era convinto che l'incentivazione e la promozione dello sport fossero una priorità dell'amministrazione comunale.
Salta subito all'occhio che chiunque può praticare lo sport del Tiro a Segno acquistando per poche centinaia di euro un attrezzo sportivo ad aria compressa, mentre non è certamente alla portata di tutte le tasche l'acquisto o il noleggio di autovetture da competizione, tant'è che sono diverse decine di migliaia gli appassionati del Tiro a Segno in tutta Italia a differenza dei seguaci dell’altra disciplina. E sicuramente l'automobilismo sportivo non può vantare, a differenza del Tiro a Segno, di poter essere praticato fin dai 10 anni di età, spesso con iniziative di promozione attuate nelle scuole, con un percorso formativo a livello fisico e psichico che, affinato via via negli anni, porta poi i migliori atleti a primeggiare nelle competizioni più importanti ed a conquistare medaglie olimpiche, come dimostrato, per esempio, dai successi dei nostri atleti all’Olimpiade di Londra.
La sezione, ovviamente, si sta faticosamente riorganizzando e parteciperà regolarmente a tutte le manifestazioni sportive regionali e nazionali già programmate, sia per non disperdere il patrimonio di conoscenze acquisite e gli sforzi profusi sia per portare a conoscenza di tutte le altre sezioni Tsn d'Italia il nostro attuale stato di disagio e di difficoltà e la vicenda che ci ha riguardato.
D'altra parte, i dirigenti della sezione continuano la battaglia legale già in atto: c'è una enorme fiducia nella magistratura contabile, amministrativa e ordinaria. Disponiamo di magistrati che, come dimostra la cronaca quotidiana, sono liberi da condizionamenti e riescono, magari con i tempi lunghi provocati dall'eccessivo numero di procedimenti da trattare, a fare il proprio dovere e a far trionfare la giustizia e la verità”.
Guarda le immagini sullo sgombero.