La Confavi ha reso noto che, il 28 agosto, il Tar del Veneto ha sospeso il calendario venatorio regionale, nella parte relativa alla preapertura alla tortora. "La motivazione della sospensione è riportata nel dispositivo del Tar", si legge nel comunicato, "che in modo disarmante, sancisce la necessità di sospendere la delibera della Regione perché la Giunta non ha motivato adeguatamente le ragioni che l’hanno portata a discostarsi dal parere dell’Ispra. Stesse identiche motivazioni che hanno causato le ripetute sospensioni del calendario venatorio anche negli anni precedenti. Sostanzialmente i giudici del Tar bacchettano la Giunta regionale invitandola ad imparare a fare meglio il proprio mestiere. I cacciatori del Veneto, dopo aver pagato per intero la licenza di caccia con le relative tasse di concessione e le quote di accesso agli Atc ed ai Comprensori Alpini, per colpa della Giunta regionale si vedono ancora una volta defraudati del diritto di andare a caccia nel rispetto della legge. La cosa ancora peggiore è rappresentata dal fatto che ad una settimana dalla sospensione del Tar la Giunta regionale non ha ancora provveduto a correggere il proprio errore. Sperando che arrivi presto la prossima primavera, periodo in cui ci auguriamo venga finalmente cambiato l’assessore regionale alla caccia Daniele Stival, ci auguriamo che gli attuali suoi consiglieri dirigenti venatori del Cravn gli suggeriscano di mettere una toppa a questo ennesimo svarione, restituendo a tutti i cacciatori del Veneto il diritto di andare a caccia in modo dignitoso".
In Veneto, stop alla preapertura alla tortora
La Confavi ha reso noto che, il 28 agosto, il Tar del Veneto ha sospeso il calendario venatorio regionale, nella parte relativa alla preapertura alla tortora. “La motivazione della sospensione è riportata nel dispositivo del Tar”, si legge nel comunicato, “che in modo disarmante, sancisce la necessità di sospendere la delibera della Regione perché la Giunta non ha motivato adeguatamente le ragioni che l’hanno portata a discostarsi dal parere dell’Ispra