La dinamica dei fatti appare un po’ più chiara. Ma anche l’importanza di alcuni problemi che non può essere sottovalutata
Il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega era disarmato. Pare fosse in servizio, ma non aveva fatto in tempo a ripassare in stazione a riprendere la 92 nel suo armadietto. Ma di servizi così, di situazioni come quella che lo scorso 26 luglio è sfociata nel fatale accoltellamento, ogni notte a Roma ne accadono decine. Routine, per la quale i due carabinieri in borghese hanno deciso che sarebbe bastata una pistola, quella di Andrea Varriale. I due carabinieri sono esperti, appaiono anche più aitanti dei due giovani aggressori statunitensi, Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale-Hjorth. Cerciello Rega indossa una maglietta sotto la quale, comunque, non sarebbe facile nascondere la voluminosa Beretta. Un problema noto alle nostre forze dell’ordine. Ma esistono soluzioni alternative e non è più differibile una revisione dell’addestramento e delle regole d’ingaggio.
È un fatto, però, che i due carabinieri vengono informati della sottrazione dello zainetto e del riscatto chiesto dai due statunitensi, forse non sanno che si tratta di un traffico che ha a che vedere con la droga e che il proprietario dello zainetto, Sergio Brugiatelli, è il “mediatore” del traffico. È stata anche ventilata la possibilità che questi sia un informatore. Viene concordato il luogo dello scambio e i due carabinieri si qualificano, ma evidentemente non riescono a fronteggiare la situazione. Varriale nemmeno spara un colpo e Cerciello Rega viene ferito da 11 coltellate da Elder, la prima delle quali sembra lo renda già incapace di reagire.
I due ragazzi sono stati fermati poco tempo dopo e il coltello tipo Marine knife prodotto dalla statunitense Mtech (nella foto sotto un esemplare regolarmente in vendita, ma portabile solo con giustificato motivo) ritrovato nascosto nella camera del loro hotel. Sono stati interrogati con tutte le garanzie del nostro ordinamento giuridico: la foto scattata da qualche altro carabiniere presente sarebbe stata resa pubblica per leggerezza, ma la benda sugli occhi sarebbe stata utilizzata per impedire la visione di elementi di prova nelle stanze in cui l’omicida reo confesso e il complice sono stati trattenuti. Gli stessi mezzi d’informazione statunitensi, dopo un’iniziale difesa d’ufficio del connazionale, avrebbero poi scavato nella giovane vita del diciannovenne Elder, scoprendo che al liceo aveva procurato gravi lesioni a un compagno a causa di un pugno.
Secondo fonti locali, la zona in cui sono avvenuti i fatti sarebbe spesso teatro di liti e risse, a causa di droga e alcol, che vedrebbero spesso coinvolti turisti o studenti stranieri.