Il Sole 24 ore ha condotto un’indagine, dalla quale risulta che in 56 dei 107 comuni capoluogo di provincia sono stati attivati sistemi di videosorveglianza collegati alle centrali operative dei vigili urbani o della polizia di Stato. Altre 14 città hanno varato progetti analoghi per dotarsi di queste strutture. Il capoluogo più “sorvegliato” è Reggio Emilia, con una telecamera ogni 652 abitanti, mentre a Milano va la palma del maggior numero di apparecchi installa…
Il Sole 24 ore ha condotto un’indagine, dalla quale risulta che in 56 dei 107
comuni capoluogo di provincia sono stati attivati sistemi di videosorveglianza
collegati alle centrali operative dei vigili urbani o della polizia di Stato.
Altre 14 città hanno varato progetti analoghi per dotarsi di queste strutture.
Il capoluogo più “sorvegliato” è Reggio Emilia, con una telecamera ogni 652
abitanti, mentre a Milano va la palma del maggior numero di apparecchi
installati (468 telecamere). Oltre ai costi rilevanti sopportati dalle
amministrazioni pubbliche (un milione di euro spesi a Bergamo, 2,5 milioni a
Brescia), questa tendenza si scontra anche con la privacy. Sulla materia si è
espresso il presidente dell’Autorità garante della privacy, Francesco Pizzetti,
sottolineando che la prevenzione e l’accertamento dei reati non è compito dei
Comuni e i soggetti pubblici possono usare le telecamere solo per i loro fini
istituzionali.