L’agenzia Ansa riferisce che il gigante tecnologico statale Rosteknologhii (Russian Technologies) e l’italiana Beretta faranno una joint venture per produrre armi in Russia. Lo ha detto il direttore generale della holding russa Serghei Chemezov al primo ministro Vladimir Putin, riferisce l’agenzia Itar-Tass. “Siamo in trattativa con la compagnia italiana Beretta per creare una joint venture e iniziare già dal prossimo anno la produzione in comune di armi sportive, da caccia, pistole per i servizi speciali e per la polizia”, ha detto Chemezov a Putin. “Il prodotto sarà venduto nel Paese, ma anche esportato all’estero, fra cui alcuni Paesi della Csi”, la Comunità di stati indipendenti che ha rimpiazzato l’Urss.
È il primo caso di armi straniere fabbricate in Russia dai tempi della prima guerra mondiale. Si apprende che l’accordo verrà siglato in maggio e lo stabilimento sarà quello della Molot, situato nella città di Vyatskie Polyany, regione di Kirov, controllato da Rosteknologhii. Molot ha finora costruito Kalashnikov, mitragliatrici Rpk, lanciatori automatici di granate e missili guidati anticarro. Ma è nei piani del colosso russo di ristrutturare i suoi asset per quanto riguarda le armi leggere, quindi anche gli stabilimenti Izhmash e Izhmekh con sede a Izhevsk. “Tutte le armi militari saranno costruite alla Izhmekh e alla Izhmash, mentre Molot sarà rifinalizzata”, ha riferito ancora Chemezov. Secondo il quotidiano Kommersant, il volume delle vendite annuali della nuova joint venture ammonterà a 35 milioni di euro. Produrrà 160 mila armi all’anno, comprese circa 60 mila pistole militari.