Il Guardian ha pubblicato uno studio che compara il numero di armi in possesso dei cittadini dei Paesi del mondo e il numero di omicidi commessi con le armi da fuoco nello stesso Paese. Ebbene, i risultati sono a dir poco sorprendenti. A guidare la classifica sono, come è abbastanza logico vista la loro tradizione, gli Stati Uniti che, pur rappresentando solo il 5 per cento della popolazione mondiale, custodiscono tra il 35 e il 50 per cento di tutte le armi in possesso ai cittadini di tutti i Paesi del mondo (quindi, esclusi i militari). Il tasso di possesso di armi pro capite è il più alto del mondo (88,8 armi per ogni 100 cittadini), per contro, ed è questo il dato fondamentale, il tasso di omicidi commessi con armi da fuoco è di soli 2,97 per ogni 100 mila abitanti, il che pone gli Stati Uniti al 28° posto in classifica. Il gradino più alto del podio del poco invidiabile primato di omicidi commessi con armi da fuoco compete a Puerto Rico (94,8 per cento sul totale degli omicidi), seguito da Sierra leone e Saint Kitts and Nevis nei Caraibi. Ancora una volta, si dimostra che il rapporto tra armi legalmente detenute dai cittadini e crimini commessi con le armi non ha alcun significato.
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