Le mani della mafia sul bracconaggio
Nel corso di un convegno a Riva del Garda, il comandante del nucleo investigativo di polizia forestale del comando provinciale di Vicenza, Isidoro Furlan, ha lanciato l’allarme: il bracconaggio, in alcune regioni, sarebbe in mano alla criminalità organizzata. «In alcune regioni», ha commentato Furlan, «come in Puglia, è controllato dalla mafia, che arriva a chiedere fino a mille euro a persona per la caccia abusiva di due-tre notti agli uccelli acquatici negli acquit…
Nel corso di un convegno a Riva del Garda, il comandante del nucleo
investigativo di polizia forestale del comando provinciale di Vicenza, Isidoro
Furlan, ha lanciato l’allarme: il bracconaggio, in alcune regioni, sarebbe in
mano alla criminalità organizzata. «In alcune regioni», ha commentato Furlan,
«come in Puglia, è controllato dalla mafia, che arriva a chiedere fino a mille
euro a persona per la caccia abusiva di due-tre notti agli uccelli acquatici
negli acquitrini. Si assiste a una sorta di migrazione dei bracconieri da una
regione all’altra, soprattutto nel Sud Italia, durante l’anno. Questo spiega
percvhé in alcune regioni si registrano maggiori reati rispetto ad altre». Nel
2008, l’ispettorato generale del Corpo forestale dello Stato ha accertato 1.738
reati, con 6 arresti, 5.587 violazioni amministrative e sanzioni pecuniarie per
2,4 milioni di euro.