Ci siamo già chiesti altre volte che fine facciano tutti i soldi che le associazioni animaliste spillano con le varie campagne salva-mondo. Soprattutto visto che il mondo venatorio viene spesso accusato, da parte delle medesime associazioni, di spillare “ingenti” introiti dallo Stato. Proprio una delle associazioni animaliste più famose e importanti, il Wwf, ha recentemente pubblicato i propri bilanci relativi all’anno 2022, chiuso con un totale complessivo di 20 milioni di euro (in crescita rispetto agli esercizi precedenti). Partiamo dal 5 x mille dei contribuenti, che produce 1 milione di euro l’anno, poi 2 milioni e 675 mila euro derivanti da enti pubblici, rispettivamente 636 mila euro dall’Europa e 1 milione e 39 mila euro dallo Stato italiano. Ben 11 milioni derivano dalle varie campagne di “salvataggio”, foraggiate dai cittadini aderenti. Altri 3 milioni e più, sono incassati per azioni societarie e varie donazioni da aziende sostenitrici.
Qualcuno potrebbe dire: “chissà quanti animali si riusciranno a salvare con tutti questi soldi”. Ci dispiace ma dobbiamo per forza dare una delusione ai tanti donatori: per la fauna selvatica si spendono soltanto 1 milione e 772 mila euro (13%), il resto se ne va per le raccolte fondi, spese di marketing e di comunicazione, 2 milioni per la cura delle oasi, il 10% per tutte le cause legali, ovvero i vari ricorsi sui calendari venatori eccetera, 800 mila euro al tour di Jovanotti sulle spiagge che faceva tanto bene alle dune e alle piante retrodunali.