L’Europa salva le foche
L’Unione europea ha sancito il divieto di importazione delle pelli di foca e dei prodotti derivati, con una votazione del Parlamento approvata a larghissima maggioranza. Il regolamento entrerà in vigore tra poco meno di un anno e prevede che gli Stati Ue stabiliscano sanzioni per chi viola il divieto e consente la commercializzazione dei prodotti derivanti da battute di caccia tradizionali degli Inuit. Canada e Norvegia hanno minacciato un ricorso davanti all’organi…
L’Unione europea ha sancito il divieto di importazione delle pelli di foca e
dei prodotti derivati, con una votazione del Parlamento approvata a larghissima
maggioranza. Il regolamento entrerà in vigore tra poco meno di un anno e
prevede che gli Stati Ue stabiliscano sanzioni per chi viola il divieto e
consente la commercializzazione dei prodotti derivanti da battute di caccia
tradizionali degli Inuit. Canada e Norvegia hanno minacciato un ricorso davanti
all’organizzazione mondiale del commercio (Wto), argomentando che le tipologie
di caccia praticate sono di tipo non crudele. «Questo è quanto i cittadini
europei ci hanno chiesto», ha replicato la presidente della commissione mercato
interno del parlamento europeo, Arlene Mc Carthy, che ha minimizzato il rischio
di una guerra commerciale con il Canada. Le relazioni commerciali tra
quest’ultimo e la Ue ammontano a 35 miliardi di euro, dei quali solo 4,2
milioni sono riconducibili a prodotti derivanti dalle foche. Secondo gli studi,
ogni anno nel mondo vengono uccise circa 900 mila foche. Dell’animale vengono
usate le pelli ma anche la carne, il grasso e gli organi per i prodotti più
disparati, dai cappelli ai guanti alle capsule Omega 3. Soddisfazione è stata
espressa da Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega al
commercio estero, sottolineando che il governo italiano è stato «apripista di
un principio di civiltà teso a evitare inutili massacri». I Paesi Ue coinvolti
nella caccia alle foche sono Svezia, Finlandia e Regno Unito. In Scozia, in
particolare, è stata concessa una deroga al divieto, consentendo la vendita dei
prodotti della foca per fini no profit derivanti da campagne per la
salvaguardia del patrimonio ittico. L’import nella Ue sarà, inoltre, consentito
per i prodotti acquistati dai turisti per uso personale.